

Orandum est ut sit mens sana in corpore sano.
Giovenale, Satire, X , 356.
Ed io che nelle ragioni e nei ragionamenti degli antichi latini credo molto, ho deciso che avrei seguito le esortazioni del poeta romano per affrontare col giusto piglio il superamento di un altro lunario di questi miei primi quarant’anni. Così è stato che, per nutrire di sano benessere la mente e il corpo, sia finita a trascorrere l’intera giornata ammollo tra le acque di un’antica caciara romana, presto trasformata in un centro termale di lustro nei pressi dell’Oasi di Porto.
Che cos’è l’Amor…
Nei paraggi di questa cucina, vivono due pesci: uno rosso sbiadito, direi quasi bianco, ed uno nero. Li hanno voluti e scelti due bimbi: il Poeta ed il Vichingo. Quello rosso sbiadito, all’inzio si chiamava Tremolino, poi visto che bisognava dare un po’ di incoraggiamento a lui e al bimbo che lo aveva scelto così (manco a dirlo, il Poeta) il suo nome è mutato in Winter, per via di quella strana tendenza da pesce rosso a scolorire in bianco. L’altro invece, manco a dirlo, si è sempre chiamato Bomb.
Storia di una vecchia sedia.
Anche le sedie parlano. E raccontano di storie che son piccole e quotidiane, e di vissuti, e di gente d’altre case che attraverso quelle storie si fan grandi ed eroiche. Così anch’io, ne ho voluta una, affinchè ne avesse di racconti da narrarmi o di silenzi, da riempire con l’immaginazione.
Condanne e schiavitù dei tempi nostri. La più grande fra tutte quella maledetta applicazione chiamata WhatsApp. Iniziamo a parlarne dall’icona. Una cornetta verde che sul mio display si confonde puntualmente con quella reale dell’opzione telefonata. (Ma vabbeh, forse sono io ad avere qualche problema di usability). Un tempo sembrava una valida alternativa ai lentissimi sms, un po’ come passare da un Intercity ad un Freccia Rossa. Il messaggio arrivava in tempo reale e con lui la risposta. Se avevi urgenza e poche cose da comunicare era la svolta. Poi mano a mano, come sempre in questi casi, la storia è degenerata. L’urgenza del comunicare qualcosa è completamente decaduta lasciando il passo alla bieca comunicazione di tutto ciò che è inutile e futile.
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