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CHARLOTTE MARMORIZZATA CON MELE E CIOCCOLATO

Il romanticismo è quella fascinazione che trasforma la polvere della vita di ogni giorno in una nebbia dorata.

(Elinor Glyn)

IMG_7944Perchè tu sei una romàntica 

E con questa affermazione ogni mia replica si rende futile. Quando io e la mia amica M. iniziamo le nostre lunghissime conversazioni fatte di vocali su whatsapp (e mi domando spesso a quel punto perchè? Perchè non proseguiamo romanticamente e direttamente al telefono?) finiamo sempre col chiuderle con questa ineluttabile constatazione. E a quel punto c’è poco da dire o da aggiungere: poichè è lei, tra le due, che ha inevitabilmente ragione.

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PLUMCAKES VARIEGATI AL NOCCIOLATO (gluten free)

[ …] Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio, la guerra.

Gianni Rodari, da la poesia PROMEMORIA

C’è poco da dire

C’è poco da dire in effetti e poca voglia di parlare. Oggi 8 Marzo del Duemilaventidue mentre mi accingo a pubblicare queste foto, queste immagini, questa ricetta, non riesco comunque a far finta di nulla. Si dice che sia importante andare avanti comunque con la propria storia, ma qui la Storia ha preso il sopravvento su ogni mia emozione e non riesco a dirmi lascia che sia. Mi sembra sempre tutto troppo assurdo.

Di fronte al senso di impotenza e di rabbia che ogni volta mi assale: che sia Ucraina, che sia Serbia, Afghanistan, che sia qualsiasi altro conflitto umano a bloccarmi, trovo difficile raccogliere l’entusiasmo e portare avanti tutto quello che mi ero preposta di fare. Trovo scorretto anche solo ritrovarmi in una posizione privilegiata. Mi sento fragile e in colpa. Ma almeno qui, tra queste pagine, che sono solo mie e non devono render conto a nessuna logica o imposizione posso protestare e posso farlo a bocca chiusa: tacendo.

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TRECCE DI SFOGLIA CON CACAO E GOCCE DI CIOCCOLATO

Le estati volano sempre… gli inverni camminano!

(Charlie Brown, di Charles M. Schulz)Una certa pigrizia domestica

Anche questo inverno sta cedendo il passo alla bella stagione. Il tempo fugge con lui, me ne rendo conto sempre di più studiando cautamente la luce che cambia tra le imposte di casa e ammirando il colore dei miei alberi mutare lentamante. Il limone si sta già tingendo di giallo, l’albicocco presto comincerà a vestirsi di rosa e i due fichi, grandi e maestosi esploderanno a giugno coi loro frutti e quelle foglie larghe e odorose. Il pungitopo e il biancospino invece hanno perso tutte le loro lentiggini rosse. Ogni piccola bacca è caduta, lasciando il posto solo a foglie verdi e qualche spina. Mentre le rose, quelle sì, si preparano ad una fioritura traboccante. E’ arrivata già l’ora di riseminare il verde del prato. Togliere le foglie di lattuga spontanea, tagliare le siepi di alloro e piantare i germogli di quel verde intenso che rischiara gli occchi.

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BISCOTTI DAL CUORE MORBIDO AL CIOCCOLATO

Nella matematica esistenziale il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio.

Milan Kundera

Dialogo sul cuore tenero

– Sei ancora qui?

– Sì, resto.

– Tutti gli altri sono corsi via, tu perchè rimani?

– Perchè qui mi trovo bene, trovo me stessa.

– Ma rimarrai da sola

– Rimarrò dove mi piace stare, tra le mie cose. Non m’importa di essere sola.

– No. È che il mondo va veloce e tu invece non riesci a stare al passo!

– Può darsi ma io ho il cuore tenero e la fretta lo farebbe indurire.

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CROSTATA CON RICOTTA E MINI CAKE AL CIOCCOLATO (SENZA ZUCCHERO)

A me invece Roma piace moltissimo: è una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene.
(tratto dal film La dolce vita, di Federico Fellini)

Il bandolo della matassa

Mancare per lungo tempo da queste parti, mi mette sempre un po’ di malinconia. Ritornarvi invece mi rende euforica. Sono stati due mesi, questi appena trascorsi, che mi hanno tolto il respiro: sia per la mole di lavoro da svolgere, sia per gli eventi, complicati e difficili che si sono inanellati , subitamente uno dietro l’altro.  Sciogliere il bandolo della matassa non è stato facile, ma adesso almeno riusciamo a vedere l’altro capo. Un capo chiamato casa: una nuova dimora, finalmente nostra.

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