HOT CROSS CHOCOLATE BUNS

L’inchiostro verde crea giardini, selve, prati,
fogliami dove cantano le lettere,
parole che son alberi.

Octavio PazPrimavere e pastiere

Ecco ci risiamo. La stagione che apprezzo di meno è entrata a gamba tesa in questi giorni ormai pieni di luce. Le giornate sono più lunghe, all’ora di pranzo ci sono già quasi quaranta gradi, il giardino intorno a me è un tripudio di fiori, margherite, boccioli ed api. Io ho sonno, stramaledattamente sonno. Se potessi mi infilerei sotto le coperte di questa stagione per risvegliarmi direttamente in estate, sotto il sole cocente e con una distesa di mare davanti ai miei occhi.

Con la primavera sono arrivate anche le festività pasquali. Da queste parti però di colombe ed affini se ne vedono poche, molte poche. L’unico dolce tipicamente pasquale che primeggia sulla nostra tavola è la pastiera napoletana di mia madre. Una preparazione che per me resta, ad oggi, un grande mistero. In genere la prepara da sola il sabato pomeriggio, perchè dice che deve riposare intatta tutta la notte prima di poter essere consumata. Ho provato più volte a rifarla, con la sua ricetta, le sue dosi e il suo procedimento, ma non mi sono mai neanche avvicinata alla consistenza della sua frolla o al sapore unico del suo ripieno. E per quante pastiere io trovi e riesca ad assaggiare in giro, non ce n’è mai nessuna che venga buona come la sua.

Probabilmente le mie papille gustative sono ormai corrotte da anni di tradizione e affezionamento a questo suo dolce, l’unico in verità, che a mia memoria, mia mamma abbia mai preparato o continui a preparare. Sicchè non sarebbe del tutto errato ipotizzare che il mio giudizio possa essere, come dire, divenuto di parte. Eppure vi assicuro che ho visto con i miei occhi, anche i palati più restii ad apprezzare una sola fetta di pastiera  sciogliersi invece come burro al sole di fronte all’assaggio di quella di mia madre, fino ad assaggiarne, non una, ma due, persino tre fette. Ed ecco perchè quest’anno ho deciso di incastrarla e ho deliberatamente rinviato e posticipato tutti gli impegni del sabato pomeriggio, per poter trascorrere il tempo della sua preparazione accanto a lei.

L’intento è quello di carpirne ogni dettaglio e segreto, comprese tutte le abitudini stramapalate tipo quella di stendere la frolla sulla teglia con la punta delle dita e non con il mattarello. E solo quando, finalmente, se dopo anni e impegno avrò ottenuto il suo stesso identico risultato, se la mia pastiera napoletana sarà altrettanto buona quanto la sua, solo allora, tra queste pagine, forse, potrete trovarne la ricetta. Fino ad allora, dovrete accontentarvi d’altro (che non siano colombe o uova, le cui difficoltà e lungaggini mi spingono dritta dritta dal mio pasticcere di fiducia): tipo questi panini dolci anglosassoni.

Tempo libero e panini dolci anglossassoni

Di hot cross buns il mondo del web ne è strapieno, lo so. Quindi non propongo niente di nuovo, so anche questo. Ma se avete del tempo libero che vi avanza tra un sonnellino e l’altro o nella più completa accidia primaverile che come me vi sta perseguitando, credetemi che vale la pena tentare l’impresa e prepararli. Al loro interno troverete tanta cannella e profumi agrumati da farvi rimpiangere il Natale, e questa versione con un mucchio di pepite al cioccolato fondente, grosse come ovetti di pasqua, messe lì al posto dell’uvetta, saprà conquistarvi così facilmente che riuscirete a superare persino lo choc di aver letto un mio intero articolo sulla pastiera napoletana, con foto e ricetta che parlano invece di panini dolci anglosassoni!

Ps. dedico questo post alla mia gattina Bemolle e al colore dei suoi occhi che è stato per me fonte d’ispirazione per il mood e la tavolozza colori di queste foto.

Buona Pasqua a tutti!

RECIPE

(dosi per circa 12 panini)

10 g di lievito di birra fresco 

270 ml di latte tiepido

520 g di farina W 360

100 g di zucchero di canna

1 uovo medio

10 g di cannella in polvere

150 g di cioccolato tritato grossolanamente

2 arance non trattate (la scorza)

90 g di burro

1 presa di sale

sciroppo d’acero q.b. o miele per lucidare

per la glassa a croce

80 g di farina

circa 70 ml di acqua

1 cucchiaino di olio

Iniziate separando il tuorlo dall’ albume del vostro uovo. Nella planetaria sciogliete il lievito fresco nel latte tiepido, poi unite la farina, la cannella, le scorze grattugiate delle arance, lo zucchero e l’albume. Impastate gli ingredienti a velocità media usando la foglia e quando l’ impasto inizierà a diventare elastico ed omogeneo, unite anche il tuorlo dell’uovo. Una volta che sarà assorbito, cambiate la foglia con il gancio e unite il burro a temperatura ambiente, poco per volta; lasciate incordare l’ impasto. Tritate grossolanamente al coltello il cioccolato fondente e poi aggiungetelo all’impasto facendolo lavorare ancora un pochino, fino a quando non sarà distribuito uniformemente. Date all’impasto una forma sferica, mettetela in una ciotola coperta con pellicola e ponete lievitare  per circa 4 ore o finché avrà raddoppiato il volume iniziale. Trascorso questo tempo, riprendere l’impasto, sgonfiatelo delicatamente con le manu e dividetelo in circa 12 porzioni da 80 g l’una. Pirlate con le mani formando tante palline; sistematele su una placca rivestita con carta forno facendo attenzione a lasciare un pò di spazio tra l’ una e l’ altra. Coprite con un panno e lasciate lievitare nuovamente fino al raddoppio. Nel frattempo preparate la glassa che servirà per le croci mescolando in una ciotola la farina, l’acqua e l’olio e lasciate da parte. Quando i buns saranno lievitati, spennellateli con un uovo leggermente sbattuto con un paio di cucchiai di latte e poi con l’aiuto di un sac à poche (va bene anche un conetto di carta forno) disegnate su ciascun panino la classica croce. Cuocete a 200°C per circa 25/30 minuti fino a quando non risulteranno ben dorati. Sfornate e spennellate  subito i panini ancora caldi con lo sciroppo d’ acero appena scaldato.

2 Comments

  1. Rossella 9 Aprile 2023

    Ciaoooo!!!

    Eccomi ad augurarti buona Pasqua anche qui (ormai ho fatto un giretto tipo via crucis, da Wapp a qui, con annesso racconto di vicende lievitative dalle mie parti invece bloccate dalle temperature da pieno inverno, sul blog in risposta al tuo commento ❤️)!

    Allora devo dirti mille cose:
    – Approvo in pieno l’”operazione pastiera”, e sono qui con atteggiamento simile ai rigori dei mondiali di calcio, fremente sull’argomento
    – Adoro gli Hot Cross Buns, e, scusa, chi lo ha detto che ogni ricetta che postiamo debba essere una specie di breaking news? Io sul blog ne ho dal 2010 postati ben 4 e in tutta onestà quest’anno pure lì avrei postati volentieri! In ogni caso credo che li rifarò presto, tipo con questa ricetta cioccolatosa? 😍
    – Solo te puoi avere una gatta Bemolle
    – Buona Pasqua!
    – Cedric ti saluta

    😜

    Ciaoooo

    Rispondi
    • debora 11 Aprile 2023

      Ciao bellezza

      eccomi, sono riemersa dalle pigrizie pasquali e ti ritrovo qui, che bello!
      Dell’operazione pastiera tu hai già avuto qualche anticipazione, spero il prossimo anno di riuscire a replicarla in autonomia e con lo stesso risultato; per quanto riguarda gli hot cross, sai forse a farmi parlare è la mia poca autostima: ho sempre l’impressione di arrivare tardi su tutto e di non essere mai sul pezzo, non so come spiegarlo, ma credo che tu mi capirai…Però poi alla fine penso, ma chissene frega e faccio comunque le cose, solo per il gusto di farle, fotografarle e ovviamente mangiarle!!! Tu mi insegni che dovrebbe essere proprio questo il motore principale.
      E poi ciò che conta è che ci si ritrovi, qui, sui blog, al telefono, col pensiero, insomma che il cibo continui ad essere un bel modo per stare insieme e condividere pezzi di quotidianità!
      Baci bellezza e buona ripresa

      Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *