
quello che eri
come fosse per sempre
le sirene
non hanno coda né piume
cantando solo di te
Non se ne può proprio più! Capisco che questo non è il luogo per certe riflessioni, ma credetemi, sono giunta al limite della sopportazione. E se non siete preparati a certi discorsi, vi sconsiglio caldamente di proseguire con la lettura. Non voglio discussioni sterili su questo blog e neanche false ipocrisie…
Ci sono razze più o meno fastidiose che insidiano il nostro popolo, ma quella di cui vi parlerò oggi è la peggiore. Sono qui per dirvi che andrebbe completamente sterminata. Gas-ata. Uccisi tutti: maschi e femmine, giovani e adulti. Schiacciati come insetti. La loro esistenza su questa terra non ha alcuna logica motivazione. Dobbiamo liberarcene.
Chi di voi non ha mai detto almeno una volta, taglia la torta tu chè sei architetto, scagli la prima pietra.
Cominciamo col chiarire subito che noi architetti non siamo poi così precisi e meticolosi come spesso ci immaginate. A differenza degli ingegneri, maniaci del rigore e delle certezze assolute o dei geometri, professori del faccio il minimo indispensabile e volemose bene, noi architetti viviamo nel limbo indefinito e impreciso che si potrebbe definire la Creatività Consapevole. In tale limbo non esistono regole o leggi, se non quelle dettate dal nostro estro e dal nostro umore.
Può una storia d’amore essere raccontata, musicata e illustrata in soli 3.32 minuti?
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