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RAVIOLI DI PATATE, PECORINO E CICORIA

La vita è una combinazione di pasta e magia.

Federico Fellini

Devo molto alle pagine di questo blog. Può sembrare ridicolo e forse un po’ infantile, ma questo angolo di me nel web mi ha aiutata a crescere e a migliorare molto più di quanto tanto altro sia mai riuscito a fare, in special modo in ambito culinario.  Ad ogni singola ricetta che è passata tra queste pagine è corrisposto un piccolo/grande progresso in cucina, conquistato a volte col sorriso (poche in verità) altre con fatica (spesso direi). Ma nell’ideale bilanciere tra le soddisfazioni e le frustrazioni l’ago si è sempre indirizzato verso le prime, ripagando tutti gli sforzi che erano stati profusi. Così nel tempo ho preso ad avere con queste pagine un rapporto di amorevole consuetudine e mutuo scambio: una ricetta che si impara a realizzare, sperimentare, perfezionare in cambio di uno spazio intimo e accogliente, come l’angolo di casa preferito, dove potersi ritrovare e mettere comodi con sincerità e schiettezza.

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MINI HOT MILK AND CHOCOLATE SPONGE CAKE

Come se …Ogni tanto, per ovviare alla scivolosa sensazione del tempo che passa chiudo gli occhi e faccio come se. Immagino di avere qualche opportunità in più di quelle che finora mi sono state concesse e tra il buio delle palpebre e qualche attimo in solitaria, mi ritrovo a infilarmi un bel paio di scarpe nuove.  Camminare nei panni di un’altra me è uno spunto divertente per indagare a fondo sulla direzione da prendere in certe giornate e l’idea, anche solo pensata, di quelle storie così diverse da quelle vissute, rende certi istanti più lievi, anche solo nell’immaginazione.

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QUICHE CON POMODORI ESTIVI E CRÈME FRAÎCHE

[…] È l’epoca delle cose difficili, ma bisogna dire anche non impossibili, da affrontare con movimenti personali di fantasia […] Tu sei riuscita ad unire le proprie molteplici passioni e a farne un (secondo, terzo?) lavoro oltre che una grande realizzazione d’identità … Sinceramente, felice di conoscerti.

Monica Catalano

Vi ho mai raccontato che sono un’accumulatrice seriale di ricordi e pezzi di emozioni? Lo sono da sempre, fin da bambina, da quando cioè ero convinta che ogni cosa che popolasse questo pianeta, animato o non, avesse un’anima e potesse parlarmi… Da allora custodisco gelosamente, tra cassetti e borse, o angoli segreti di cui spesso, io stessa dimentico l’esistenza, tutta una serie di singoli oggetti o pezzi di carta che possano condurmi là nella memoria, a quel momento specifico della mia esistenza in un cui si sono palesati e all’emozione che li ha accompagnati.

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CROMÌE | RED (STRAWBERRIES AND CHERRIES PAVLOVA)

Da bambino volevo guarire i ciliegi | quando rossi di frutti li credevo feriti | la salute per me li aveva lasciati | coi fiori di neve che avevan perduti.

(Fabrizio De André)

Rosso. Ci siamo. È il tuo momento. 

Eccomi.

Oggi si apre il sipario su di te e sulla tua audacia. Sei contento?

Certo: della mia sfrontatezza vado fiero. Sono il Rosso, io. Dunque non temere e indaga pure, cosa vuoi chiedermi?

Vorrei sapere di te, della tua irruenza e di quella morsa stretta e tenace con cui stringi lo stomaco quando ci sei e quando manchi. Sembra che di te non si possa fare a meno. Ma, mi domando, ora, se tu sappia quanto è invece difficile di te saper raccontare…

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CROMÌE | ORANGE (BLOOD ORANGES’ CRÈME CARAMEL)

[…] Anima,
fatti color d’arancia!
Anima,
fatti color d’amore!                                                                                                     (Federico Garcia Lorca)

Sono arrivati due regali inaspettati in questi giorni. Fiocchi di neve immacolata e cieli rosa da riempirsene gli occhi e una cassetta profumata, pesante, di arance rosse color del sole. Così mentre questi ultimi giorni di Febbraio si tingevano di bianco e silenzio, nella luce bigia della mia cucina si faceva spazio prepotente e violento il colore delle arance, con il loro profumo della mia terra e qualche ricordo troppo sbiadito di tanto tempo fa. E’ bastato spaccarne una, a metà, superare la prima iniziale resistenza della buccia e affondare con la lama nella polpa succosa, per scoprire che uno spicchio di sole era rinchiuso proprio lì, nel cuore di quel frutto. Io che quel sole lo amo, che di quel sole, vivrei scalza e arrostita per trecentosessantacinque giorni all’anno. E mentre il silenzio della neve riempiva tutti gli spazi bianchi tra strade e palazzi, una luce arancione esplodeva prepotente.

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