FAGOTTINI DI MELE E MARMELLATA

Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il paneCi si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiateMangiati le bolle di sapone intorno al mondo e quando dormo taglia bene l’aquiloneTogli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace.

Samuele Bersani, Giudizi Universali

Me lo diceva sempre mia nonna, quando mi vedeva scalpitare dietro sogni troppo difficili da rincorrere. C’è un tempo per tutto e per tutto c’è tempo. Ogni cosa alla fine va al suo posto.

È vero: c’è un tempo per tutto

C’è un tempo per le parole sconnesse, per quelle farfugliate e per quelle così ragionevoli da sembrare folli.

C’è un tempo per l’aria tiepida, le snakers di tela e un tempo per indossare i piedi scalzi. C’è un tempo per le canzoni di Ella, Samuele Bersani e Chopin. C’è un tempo per il silenzio.

C’è un tempo per affannarsi, rincorrere, voler scalare anche le pianure. C’è un tempo per mangiarsi il mondo a grandi bocconi e uno per trattenere il respiro.

Un tempo per cogliere mele, castagne, foglie secche. Un tempo per conservare e fare conserve. Un tempo per svuotare la dispensa, fino all’ultima briciola. Solo per il desiderio di far spazio al nuovo.

C’è un tempo per far le bolle con le dita insaponate e un tempo per saltare la campana lungo i bordi della strada. C’è un tempo per strappare lungo i bordi.

C’è un tempo per rincorrere la realtà e stupirsi di ogni suo attimo. Un tempo per sognare su di una stella cadente e un tempo per cadere giù dalle nuvole. Con consapevolezza.

C’è un tempo per capire che per andare oltre, bisogna passare attraverso.

Poi per tutto il resto, c’è tempo …

C’è tempo per le persone già perse e per quelle inutili. Ce n’è così tanto che se ne potrebbe anche fare a meno. Di rincorrerle.

C’è tempo per credere di non averne e bruciarsi invece tutto quello che abbiamo a disposizione.

C’è tempo per sentirsi diversi e non capire di essere unici.

C’è tempo per smettere di crederci, nelle cose, negli ideali, nelle persone. C’è tempo per smettere di essere idealisti e sognatori alla stessa maniera.

C’è tempo per portare rancore, per dare giudizi, arrendersi agli stessi atteggiamenti di tutto il resto del mondo. C’è tanto tempo per seguire la strada più facile. Si può sempre scegliere di farlo, ma solo dopo aver combattuto fino alla fine per il contrario.

C’è tempo per smettere di aver voglia di viaggiare. C’è tempo per smettere di aver voglia di musicare.

C’è tempo per lasciarsi andare …

Me lo diceva sempre mia nonna, quando mi vedeva scalpitare dietro sogni troppo difficili da rincorrere. C’è un tempo per tutto e per tutto c’è tempo. Ma ogni cosa alla fine va al suo posto.

Oggi semplicemente è il tempo delle mele.

RECIPE

dosi per circa 12 fagottini

Per l’impasto di sfoglia lievitata

250 g di farina tipo W 260

250 g di farina tipo 1

200 ml di latte intero a temperatura ambiente

2 uova medie

12 g di lievito di birra fresco

50 g di zucchero

200g di burro freddo

Per il ripieno

3 mele (Golden Delicious)

50 g di zucchero di canna

20 g di burro

1 spolverata di cannella macinata

marmellata di albicocche q.b.

per la doratura

1 uovo

2 cucchiai di latte intero

La sera prima nella ciotola della planetaria unite le farine setacciate, aggiungete il lievito di birra che avrete disciolto nel latte, poi lo zucchero e le uova. Impastare a velocità media, per 5 minuti, usando la frusta a gancio, dopodiché aumentate la velocità e continuate ad impastare per altri 10/15 minuti. Non appena l’impasto si sarà incordato e staccato dalle pareti della ciotola, trasferitelo su di un piano di lavoro e lavorate a mano. Formate delle pieghe procedendo dai lembi esterni dell’impasto e ripiegandoli verso il centro. Ripetete questa operazione più volte in modo da rafforzare la maglia glutinica. A questo punto formate una palla e mettetela in una ciotola leggermente unta d’olio, coprite con una pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio. Togliete il burro freddo dal frigorifero e tagliatelo a fette spesse circa 3 mm, adagiate le fette ottenute su di un foglio di carta forno una accanto all’altra fino a formare un rettangolo di circa 20×30 cm. Coprite con un secondo foglio di carta forno e con l’aiuto di un matterello fate una leggera pressione in modo che le varie fette di burro si uniscano. Foderate per bene con la carta forno e conservate in frigorifero fino al momento dell’utilizzo. Il burro dovrà rimanere molto freddo per ottenere una buona sfoglaitura. Quando pronto riprendete l’impasto di brioche e stendetelo con un matterello ricavando un rettangolo largo come il panetto di burro creato in precedenza ma lungo il doppio. Disponete il burro steso al centro della pasta brioche. Piegate i due lati esterni della pasta in modo da formare una chiusura al centro, ruotate il panetto di 90°. Date un giro semplice tenendo la chiusura in verticale e ristendete la pasta con il matterello fino a raggiungere una lunghezza di 30 cm circa. Ripiegate in tre formando un rettangolo. Avvolgetelo nella pellicola e fate riposare in frigorifero per 30 minuti. Ripete questa fase di piegatura altre due volte rispettando sempre il tempo di riposo al freddo. Avvolgete per bene il panetto ottenuto nella pellicola e lasciate in frigorifero per tutta la notte.

Il giorno dopo: sbucciate le mele e tagliatele a pezzetti, fatele cuocere in una padella con una noce di burro, aggiungete lo zucchero di canna e la cannella, proseguite la cottura per una decina di minuti, spegnete il fuoco e lasciate raffreddare completamente. Riprendete l’impasto dal frigo, con l’aiuto di un tarocco dividetelo in due panetti, stendete una prima parte formando un rettangolo e con un taglia pasta ricavate 12 rettangoli, adagiate al centro, su ogni porzione di impasto, un cucchiaio di marmellata e poi di ripieno alle mele ormai freddo. Stendete la seconda porzione di impasto e con l’aiuto di un rullo per losanghe ricavate una griglia. Ritagliate altri 12 rettangoli di dimensioni uguali ai primi e adagiate ciascuna griglia sui fagottini, sigillate per bene i bordi. Disponete i fagottini ben distanziati su di una teglia foderata di carta forno. Lasciate lievitare per 30 minuti coperti da un canovaccio, poi spennellate i fagottini con l’emulsione di uova e latte, infornate a 180 gradi in modalità statica  e cuocete per circa 25 minuti.

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