TRECCE DI SFOGLIA CON CACAO E GOCCE DI CIOCCOLATO

Le estati volano sempre… gli inverni camminano!

(Charlie Brown, di Charles M. Schulz)Una certa pigrizia domestica

Anche questo inverno sta cedendo il passo alla bella stagione. Il tempo fugge con lui, me ne rendo conto sempre di più studiando cautamente la luce che cambia tra le imposte di casa e ammirando il colore dei miei alberi mutare lentamante. Il limone si sta già tingendo di giallo, l’albicocco presto comincerà a vestirsi di rosa e i due fichi, grandi e maestosi esploderanno a giugno coi loro frutti e quelle foglie larghe e odorose. Il pungitopo e il biancospino invece hanno perso tutte le loro lentiggini rosse. Ogni piccola bacca è caduta, lasciando il posto solo a foglie verdi e qualche spina. Mentre le rose, quelle sì, si preparano ad una fioritura traboccante. E’ arrivata già l’ora di riseminare il verde del prato. Togliere le foglie di lattuga spontanea, tagliare le siepi di alloro e piantare i germogli di quel verde intenso che rischiara gli occchi.

Avere una casa nuova, una bella casa,  comoda, spaziosa, cucita bene sulle proprie esigenze mi ha portato ad una pigrizia tale che questo inverno l’ho trascorso praticamente sempre qui. Pur potendo uscire, nel mio tempo libero ho preferito rimanere tra le mura domestiche: complici il tepore di un camino che non avevo mai avuto e un’impastatrice nuova di zecca, con cui riempire di aroma lievitato ogni domenica pomeriggio. L’ho passato così questo Inverno: a impastare brioche e sfornare biscotti, a chiaccherare davanti al fuoco, ad invitare dozzine di amici a pranzo o a cena, a guardare fuori, spaparanzata sul divano la luce tramontare o a rincorrerla con le foto nello studio nuovo. Ed è stato un bell’Inverno, di cui, dopo tanto tribolare, devo essere grata: soprattutto per questa certa pigrizia domestica.

Finalemente al blog

Poi è arrivato anche il Covid e lo stare a casa è diventato un imperativo di quindici giorni.

Un imperativo gustoso direi, perchè ritrovarsi, tutto sommato in salute, con ampi margini di tempo a disposizione mi ha quasi riconciliata con il mondo. Quello che sognavo da tempo, di potermi dedicare al blog, alla cucina, alla mia piccola routine quotidiana si è difatto avverato in modo inaspettato e improvviso e dopo il primo sussulto spaventato dell’ “oddioadessocosafaccio“, di cose da fare ne sono arrivate tante e belle. E tutte con calma.

E’ arrivato cnche questo strano trasformismo di cui vi parlerò nel prossimo articolo, che mi ha visto instradata da fotografa ad attrice/ regista; completamente travolta dall’avvicendarsi delle richieste social per cui non ero più bastevole come blogger. Ma questa è un’altra storia che accompagna una ricetta diversa e presto, sarà anche qui, ad esser raccontata.

La ricetta di oggi invece, mi riporta finalmente al blog. Proprio quando pensavo che fosse il caso di abbandonarlo mi ritrovo per le mani materiale con cui poter scrivere, pubblicare, raccontare cose nuove e questo mi porta enorme soddisfazione. Certo fa sorridere che ci sia voluto il Covid per rendermi una blogger produttiva ma tal è e adesso vorrei solo godermi insieme a voi queste trecce di pasta sfoglia che credetemi sono degne di rimanere tra queste pagine.

RECIPE

Dosi per circa 20 treccine

Per la biga

70 g di acqua a temperatura ambiente

125 g di farina 0 Manitoba

8 g di lievito di birra disidratato

Per la pasta sfoglia

75 g di zucchero semolato

30 g di burro a temperatura ambiente

2 uova

75 g di latte intero

1 cucchiaino di sale

I semi di una bacca di vaniglia

150 g di farina W 170

150 di farina 0

200 g di burro per sfogliare

Per il ripieno

30 g di burro

4/5 cucchiai di cacao zuccherato

gocce di cioccolato q.b.

granella di zucchero q.b.

Se decidete di realizzare l’impasto sfogliato da soli, iniziate il pomeriggio prima con la seguente preparazione.

Per prima cosa preparate la biga: basta semplicemente impastare insieme tutti gli ingredienti indicati fino ad ottenere un impasto liscio e compatto. Mettete l’impasto ottenuto in una ciotola capiente riempita con acqua a temperatura ambiente e lasciate che il lievito si attivi. Dopo qualche minuto infatti l’impasto verrà a galla e questo sarà il segno che è pronto per essere usato.

Mentre aspettate che la biga si attivi, pesate gli altri ingredienti dell’impasto.
Versare il sale, lo zucchero, le due farine setacciate nella ciotola della planetaria. Mescolare leggermente, poi aggiungete il latte, i semi di vaniglia e le uova ed iniziate ad impastare usando il gancio per lievitati.
A questo punto il lievitino dovrebbe essersi attivato e potete quindi aggiungerlo all’impasto. Per ultimo unite i 30 grammi di burro. Impastate a velocità media finché l’impasto sarà incordato e bello setoso: tenderà infatti a diventare tutt’uno col gancio dell’impastatrice. Infarinate leggermente una ciotola fate una palla con l’impasto pronto, coprite con pellicola e lasciate riposare in frigo per circa 1 ora e mezza. Prima di estrarlo controllate che abbia raggiunto una temperatura di circa 4° – 6°. Prendete il burro per sfogliare. Vi consiglio di acquistare un panetto bello alto perché vi semplificherà le operazioni di stesura. Tagliatelo in fette sottili e disponetele vicine tra loro tra due fogli di carta forno a coprire un quadrato di circa 25 cm di lato. Con l’aiuto di un mattarello stendete il burro in modo da ottenere un foglio quadrato di burro. Riponetelo in frigo e lasciatelo riposare. Prima di utilizzarlo per la sfogliatura controllate che abbia una temperatura di circa 14°/15°.

Trascorsi i 90 minuti riprendete l’impasto e stendetelo in un rettangolo di circa 50×25 cm: mettete il foglio di burro sulla parte bassa dell’impasto e ricopritelo con l’altra metà ripiegata. Sigillate i bordi intorno al burro, riprendete il mattarello e allungate l’impasto fino ad ottenere nuovamente un rettangolo 50 x 25 cm. Poi piegate a libretto l’impasto, ripiegando il lembo alto verso il centro e poi il lembo basso sempre verso il centro. Ruotate di 90 gradi, ristendete l’impasto nuovamente a 50 x 25 e ripetete l’operazione. Ruotate nuovamente, allungate e ripiegate a libro, per un totale di tre pieghe. Una volta effettuato l’ultimo giro di pieghe, avvolgete l’impasto nella pellicola senza stringerla troppo e riporlo in frigo tutta la notte, o per 8-10 ore. L’impasto lieviterà e triplicherà il suo volume. A quel punto sarà pronto per essere usato.

Dividete a metà l’impasto. Stendete la prima metà dando una forma rettangolare e uno spessore di circa 3/4 mm alla sfoglia. Fate sciogliere il burro per il ripieno e spennellate una metà dell’impasto che avrete steso. Distribuite sopra il burro fuso aiutandovi con un colino il cacao zuccherato e poi qualche goccia di cioccolato. Ripiegate la metà libera dell’impasto su quella farcita e siggillate bene i bordi. Quindi ritagliate delle strisce larghe circa 2 cm. Prendete con le dita le due estremità di ciascuna striscia e arrotolatela su se stessa.

Poggiate su una leccarda rivestita di carta forno e procedete fino a terminare la prima metà della sfoglia. Spennellate con un uovo sbattuto la superficie e unite ancora qualche goccia di cioccolato. Infornate a 180° in modalità statica e cuocete fino a doratura. Mentre cuoce una teglia, riprendete la seconda metà dell’impsto di sfoglia e ripete il procedimento a realizzare altre treccine. Una volta cotte, fare intiepidire poi decorate con granella di zucchero e zucchero a velo.

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