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FOCACCIA CON CRUSCA D’AVENA

Non è la tentazione che è forte, sono io che sono debole.

(Charles Eugene de Foucauld)

La teoria delle tre P

Ognuno di noi è fatto di debolezze. Le mie debolezze sono tre P. Tre debolezze per le quali difficilmente riesco a mantenere una lucidità ed un distacco assennato. E ahimè tutto questo si vede nella morbidezza di quella singola taglia in più che dopo anni di leggiadra spensieratezza mi si è cucita addosso. Ma francamente non posso farci nulla. Sono arrivata a quel punto della vita e dell’età in cui, i sacrifici e i digiuni sono da prendersi in considerazione  solo se strettamente necessari alla salute.

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FOCACCIA GENOVESE AL ROSMARINO

Rituale ligure della focaccia genovese: si prepara la sera per la colazione del giorno dopo.

Continuiamo a convivere con questa inconsueta dilatazione del tempo e degli spazi. Tutto è sospeso, ovattato, come se mi fossi improvvisamente ritrovata all’interno di una bolla di sapone che si ostina a non voler scoppiare mentre rimbalza lenta e senza meta tra le pareti di casa. Non mi mancano i viaggi, o le cene fuori, o la libertà negli spostamenti, nè scelta di un cinema, di una giornata all’aperto: per indole sono sempre stata una gran pantofolaia e spesso a certe sortite ho preferito il comfort domestico. Mi mancano però le mie abitudini, quelle consuetudini fisse e certe con cui scandivo il tempo, le giornate, perfino l’andamento delle stagioni.

Ecco questo mi manca più di ogni altra cosa. Ritornare al ritmo sicuro e cadenzato della mia precedente quotidianità.

Che a dirla tutta era una gran frenesia e un gran movimento, questo è vero. E spesso, a voler essere del tutto sinceri, sembrava di stare su una giostra mandata a doppia velocità, dalla quale per poter scendere toccava fare svariate capriole acrobatiche. Ma a sera era stranamente bello ritrovarsi stanchi e spossati sul divano. E quella quiete immobile e serale aveva un suo perché. Ora la quiete c’è sempre. Anche al mattino e durante il pranzo, nel pomeriggio e alla sera. Ed io per questo in essa mi perdo. Non so riconoscermi.

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