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TRECCE DI SFOGLIA CON CACAO E GOCCE DI CIOCCOLATO

Le estati volano sempre… gli inverni camminano!

(Charlie Brown, di Charles M. Schulz)Una certa pigrizia domestica

Anche questo inverno sta cedendo il passo alla bella stagione. Il tempo fugge con lui, me ne rendo conto sempre di più studiando cautamente la luce che cambia tra le imposte di casa e ammirando il colore dei miei alberi mutare lentamante. Il limone si sta già tingendo di giallo, l’albicocco presto comincerà a vestirsi di rosa e i due fichi, grandi e maestosi esploderanno a giugno coi loro frutti e quelle foglie larghe e odorose. Il pungitopo e il biancospino invece hanno perso tutte le loro lentiggini rosse. Ogni piccola bacca è caduta, lasciando il posto solo a foglie verdi e qualche spina. Mentre le rose, quelle sì, si preparano ad una fioritura traboccante. E’ arrivata già l’ora di riseminare il verde del prato. Togliere le foglie di lattuga spontanea, tagliare le siepi di alloro e piantare i germogli di quel verde intenso che rischiara gli occchi.

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BISCOTTI DAL CUORE MORBIDO AL CIOCCOLATO

Nella matematica esistenziale il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio.

Milan Kundera

Dialogo sul cuore tenero

– Sei ancora qui?

– Sì, resto.

– Tutti gli altri sono corsi via, tu perchè rimani?

– Perchè qui mi trovo bene, trovo me stessa.

– Ma rimarrai da sola

– Rimarrò dove mi piace stare, tra le mie cose. Non m’importa di essere sola.

– No. È che il mondo va veloce e tu invece non riesci a stare al passo!

– Può darsi ma io ho il cuore tenero e la fretta lo farebbe indurire.

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CROSTATA CON RICOTTA E MINI CAKE AL CIOCCOLATO (SENZA ZUCCHERO)

A me invece Roma piace moltissimo: è una specie di giungla, tiepida, tranquilla, dove ci si può nascondere bene.
(tratto dal film La dolce vita, di Federico Fellini)

Il bandolo della matassa

Mancare per lungo tempo da queste parti, mi mette sempre un po’ di malinconia. Ritornarvi invece mi rende euforica. Sono stati due mesi, questi appena trascorsi, che mi hanno tolto il respiro: sia per la mole di lavoro da svolgere, sia per gli eventi, complicati e difficili che si sono inanellati , subitamente uno dietro l’altro.  Sciogliere il bandolo della matassa non è stato facile, ma adesso almeno riusciamo a vedere l’altro capo. Un capo chiamato casa: una nuova dimora, finalmente nostra.

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BISCOTTI DA INZUPPO CON LIMONE E CIOCCOLATO FONDENTE

É nato prima l’uovo o la gallina?

Ambrogio Teodosio Macrobio

Un pan perdu e il suo libretto d’istruzioni

Qualche giorno fa questo blog ha compiuto 5 anni. Il tempo è trascorso così velocemente e così silenziosamente che neanche me ne sono accorta. Cioè si, sul mio viso e sul mio corpo i segni degli anni passati sono emersi tutti e tutti in fretta, anche se, in un certo senso, riesco ancora ad andarne fiera. Ma come di qui, tra queste pagine, sia passata tutta quest’acqua sotto il ponte, ancora non me ne capacito. E non mi capacito della mia costanza e tenacia nel portare avanti questo progetto e dei cambiamenti sostanziali che esso ha introdotto nel mio modo di stare in cucina.

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CROSTATA ARROTOLATA CON CANNELLA, CIOCCOLATO E MARMELLATA DI ARANCE

Napul’é …

E’ tardi. Tardissimo. L’ora di pranzo è passata da un pezzo ed io ancora non mi destreggio girando a vuoto con l’auto in cerca di parcheggio in questo popoloso e affollato quartiere di Roma. Sono in terribile ritardo, continuo a ripetermelo, mentre con la mente passo in rassegna l’intera mattinata, trascorsa e non ancora finita tra le follie di certi cliente e il traffico congestionato. E’ tardi e mi mancano ancora due appuntamenti.

E’ troppo tardi. Vorrei rincasare, ma ho ancora due incontri da rispettare. Per farmi forza, tra lo stomaco che brontola e le gambe che ormai trascino come due pesanti macigni, cerco di riassaporare le immagini del weekend appena trascorso ad Assisi. Faccio uno sforzo grande per cercare di rivedere le sue strade solitarie e silenziose, le sue pietre antiche e i pochi viandanti che, a dispetto di qui, passeggiano con calma tra una chiesa e l’altra. Ma il ricordo più imperioso delle ore passate incolonnata sulla tangenziale si fa strada con prepotenza anche se adesso, finalmente, riesco a fermare l’auto. Così scendo: trafelata e arrabbiata: questo dicembre non me lo sto godendo, troppo lavoro, troppa stanchezza, troppe giornate storte. Intanto alla radio, mentre spengo il motore, passano una canzone di Pino Daniele.

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