PUNTARELLE, SEMI, LIME E MELE

Ecco l’ho ri-fatto. Ho stravolto le regole e le buone maniere della cucina tradizionale e ho combinato questo bel guaio chiamato insalata in cui ho racchiuso: puntarelle, mele della Val Venosta, semini vari e succo di lime.

E dove sono le acciughe?
Non le ho messe!

E l’aglio?
Neanche quello. Ma ve l’avevo già anticipato che sarebbe stato proprio un bel guaio visto che per me quest’insalata è venuta bene così ed è stata creata con un pizzico di trasgressione e un’intera Babele di ingredienti. Ho deciso che i ricci amarognoli delle puntarelle si sarebbero arrotolati perfettamente alla dolcezza in sfoglie delle mele Envy™,  che insieme avrebbero raccolto la croccantezza dei semi, mentre l’olio d’oliva, quello buono, novello, e il succo pungente e fresco del lime avrebbero legato gentilmente il tutto. Sapori e consistenze diverse tutte in un unico piatto. 

Quando preparo un’insalata non metto regole, non uso proporzioni o dosi particolari. In genere procedo per contrasto, per diversità, incastro i sapori tra loro e mi diverto a sperimentare. E lo faccio con leggerezza perché sono convinta che nella diversità risieda il lato buono delle cose. Così, non paga, ho aggiunto pure le noci.

E siccome, a me, i guai piace farli per bene, con tutto l’impegno possibile e una discreta dose di dedizione precisa e scrupolosa, vi dico pure che forse non vi piacerà a cosa mi sono ispirata quando ho composto quest’insolita ricetta.

A cosa?
Ecco: io ho pensato al mare. E alle genti che vanno per esso, e alle frontiere, e ai porti, ai confini, alla diversità di pensare, credere, vivere, essere. Ho pensato ai colori diversi della natura e a quelli diversi della pelle, alla diversità dei sapori e a quella dei caratteri, alle origini di ognuno di noi, più o meno definite, più o meno chiare e contornate, ma in ogni caso svariate e molteplici. Origini che dovremmo imparare a conoscere a fondo per poi legarle su uno stesso piatto, come puntarelle e mele, su uno stesso suolo, con il confronto e l’accoglienza, come migranti e non.

Ringrazio Val Venosta per l’occasione che mi ha offerto – prima ancora di fotografare – di poter gustare tutta la dolcezza versatile e croccante delle loro mele Envy™.

RECIPE

Dosi per 4 persone

800 g di puntarelle (germogli di cicoria catalogna)

2 mele ENVY

3 lime

150 g di semi misti (zucca, lino, ecc.)

6 cucchiai di olio extra vergine di oliva

3 cucchiai di aceto balsamico

Pepe nero al mulinello

Sale q.b.

Iniziate lavando accuratamente il cespo delle puntarelle; separate le foglie più dure e fibrose dai germogli del cespo (chiamati appunto puntarelle). Una volta che le avrete private della base, che è la parte più dura, potrete tagliare le puntarelle a metà e successivamente in striscioline ottenendo circa 8 -10 fili da ciascun germoglio. Lasciateli quindi riposare in acqua e ghiaccio per almeno un’ora: operazione che serve a mitigare il sapore amarognolo e a dare il caratteristico arricciamento. Lavate le mele, tagliatele a fette sottili e poi mettetele a mollo nel succo dei lime, che conserverete anche dopo aver usato le mele per l’insalata. In un’altra ciotola invece unite l’olio, l’aceto balsamico, il pepe e il sale. Sbattete velocemente con una frusta in modo da amalgamare gli ingredienti e lasciate riposare per qualche minuto. Quando le puntarelle saranno pronte, disponetele in una ciotola, unite le fette di mela e i semi misti, poi condite il tutto con la riduzione di olio e aceto e il succo di lime. Regolate in ultimo di sale e servite.

 

2 Comments

  1. Francesco 29 Gennaio 2019

    Oggi, carissima Debora, ti sei superata…un post meraviglioso, commovente, una insalata insolita, dal gusto “diverso”, un riflettere “profondo”, ispirato, storico il tutto racchiuso in un’insalata per contrasto, che, poi, non è perché il sapore è integrato, incluso.
    Ci vuole fantasia, ci vuole cultura, ci vuole sensibilità, amore, capacità di ricercare e sperimentare il nuovo, il “diverso”, cominciando dalla nostra intimità, dal nostro essere uomini e non “caporali di giornata”.
    Ma, si sa, la storia e la conoscenza non è di tutti e non tutti sono umili come le tue puntarelle, che, facilmente si piegano, si abbracciano ad ingredienti mai conosciuti prima e, tutto ciò, non è da tutti.
    Mi piacciono queste tue meditazioni, tra te e te, tra te e le tue sperimentazioni.
    Ah…se tutti facessero così, non vedremmo il nostro mare intorpidito dalla consunzione della vita!!
    Grazie Debora e complimenti!!

    Rispondi
    • debora 13 Febbraio 2019

      Mai parole furono più belle e più sentite!! Grazie Francesco, per aver accolto l’appello e averlo trasformato a tua volta in un piccolo pezzo di poesia…Eh già, se tutti facessimo così…

      Rispondi

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