CONSUETUDINI D’AUTUNNO: BROWNIES CASTAGNE E CIOCCOLATO

Come un sentiero d’autunno: appena è tutto spazzato, si copre nuovamente di foglie secche. Franz Kafka

Ogni Autunno che ritorna è come un signore un po’ curvo: se ne rimane lì, tutto stretto e ingolfato nel suo cappotto color del miele e passa piano davanti al mio davanzale. Lo vedo camminare a passo lento, trascinando dietro di sé una grande valigia rettangolare gonfia di foglie, legna da ardere e ricci di castagne. Una valigia piena dei colori d’Autunno che come una magia ad ogni suo passo colora d’oro e ruggine ogni piega della terra.

Ogni Autunno che ritorna, più di qualsiasi altra stagione, si affaccia prepotente ai vetri delle mie finestre e porta con sé certe consuetudini alle quali mi accorgo di non saper più rinunciare.

Sono abitudini che il tempo ha trasformato in consuetudini semplicemente sostituendo al fascino comodo e rassicurante della certezza e della ripetitività tipico delle prime, quello più caldo e unico del rituale, della trazione, che rende ogni consuetudine meno monotona dell’abitudine. Ed è per questo che ogni Autunno che arriva, porta con sé la consuetudine di una scampagnata ottobrina e domenicale, con in braccio qualche cesto di vimini o dei sacchetti di tela e pochi guanti, ché quelli, per quanto ci si impegni, non bastano mai per tutti.

Si parte a metà mattinata. Meglio se col cielo coperto, che il sentiero è lungo e in salita e di sudare ormai non se ne ha più voglia. Si parte lasciando alle spalle il grigiore della città, i palazzi alti e le strade affollate, per immergersi nell’umido verde dei boschi e nei suoi silenzi; golfino e sciarpa sempre legati in vita nonostante i primi freddi, perché al ritorno sia più dolce e struggente il desiderio d’una tazza di cioccolata calda. Scarpe da ginnastica e occhi grandi: curiosi e leggeri.

Si arriva non troppo a ridosso del pranzo, pronti a sporcarsi le mani, a riempirsi la pelle dell’odore dei funghi, col cuore in gola già dopo la prima salita in curva e l’euforia che ogni volta é sempre quella e sempre nuova allo stesso tempo. Si parte e si va a castagne.

Al primo scrigno color ruggine che fa capolino lungo il tappeto bagnato e stipato di foglie rosse, la mente vola via e si affacciano prepotenti i ricordi delle caldarroste sgranocchiate lungo le vetrine di Natale. Poi da quel momento è subito gara: a chi recupera la castagna più grande, il marrone più brunito, il riccio più ricco e dorato.

Ed è anche una strana consuetudine la mia, quando a un certo punto dell’itinerario, mi attardo e riparo dal percorso battuto per seguire quella personale e insolita caccia al tesoro che riempie le mie tasche e il mio cestino di tutto un mondo boschivo tranne che di castagne. E’ così che con me tornano a casa anche rametti spezzati, piccoli sassi, foglie accartocciate, mazzi di felce e bacche d’ogni sorta e colore.  Ed il premio per l’inguaribile stranezza della giornata che pur mi sono meritata.

Ogni Ottobre che ritorna porta con sé il rituale di questa giornata e lo stesso immancabile languore che a ora di pranzo ci ridesta e riunisce tutti mentre coi sacchi pieni di castagne percorriamo a ritroso il sentiero in discesa che porta dritto dritto alla sagra paesana. Lì in genere si vanifica l’esercizio fisico della mattinata, ma è un’abitidine questa a cui si fa poco caso soprattutto quando dalle cantine di Montelanico o Carpineto arriva pungente l’ordore dei cartocci di pizza fritta e delle fettuccine al ragù. Così carichi di provviste per l’Autunno e dell’aria buona di paese, dopo pranzo, appena imbrunisce si ritorna a casa.

Ogni Autunno che ritorna, come questa giornata che ormai è diventata una consuetudine, io preparo un dolce. Un dolce che racchiuda l’essenza di queste ore appena trascorse, che abbia il calore di quell’ Autunno che cammina lento lungo i nostri viali, che contenga il colore delle foglie sfuggite alla sua valigia, la dolcezza dei primi freddi e la voglia di casa al tepore del primo buio. Un dolce che arriva prepotente e scuro come il cioccolato nel pomeriggio.

Sono consuetudini d’Autunno queste. Sono brownies con castagne e cioccolato, questi.

RECIPE

125 g + 150 g di cioccolato fondente

100 g di burro

4 uova

20 ml di olio di semi

200 g di zucchero di canna

1 cucchiaino di estratto di vaniglia

150 g di farina di castagne

50 g di farina 00

1 presa di sale

per decorare

cacao amaro in polvere

crema di marroni e cioccolato

In un pentolino fondete dolcemente il burro e fatelo intiepidire. In un altro tegame, sciogliere 125 g di cioccolato fondente a bagnomaria, poi aggiungete il burro fuso e mescolate con un cucchiaio di legno fino ad ottenere una pasta liscia. Preriscaldate il forno in  modalità statica a 180°. In una terrina, aiutandovi con le fruste, montate le uova con lo zucchero di canna fino ad ottenere un composto spumoso. Unite l’olio, l’estratto di vaniglia, il pizzico di sale e incorporate il cioccolato sciolto. Mescolate bene, poi unite a poco a poco la farina di castagne setacciata e la farina 00. Per ultimo tagliate al coltello grossolanamente il cioccolato fondente e unitelo all’impasto. Foderate con carta forno una teglia rettangolare delle dimensioni di 22 x 35 cm circa e versate l’impasto. Distribuitelo bene livellandolo con una spatola, poi infornate per 25 minuti. Non cuocete troppo l’impasto che dovrà risultare morbido e cremoso al suo interno. Sfornate, fate raffreddate e tagliate a quadretti. Prima di servite spennellate la superficie con un velo di crema ai marroni e cioccolato, poi cospargete con una bella spolverata di cacao amaro.

 

11 Comments

  1. […] spesso a certe sortite ho preferito il comfort domestico. Mi mancano però le mie abitudini, quelle consuetudini fisse e certe con cui scandivo il tempo, le giornate, perfino l’andamento delle […]

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  2. Rossella 1 Dicembre 2019

    Eccomi finalmente qui anche io a fare una visitina… Che come dicevo di là da me, tra le varie cose “dell’avvento” (perché in fondo i buoni propositi si fanno a dicembre no? ;)), ringraziandoti di aver commentato anche sul blog, tocca che ci “ripigliamo” un po’ i nostri spazi (web, anche), e il tempo (vero) per leggere e chiacchierare, io in primis, sempre di corsa e un cuore e via su ig… caspita ma il natale se non è tempo cosa è? 🙂 ;-*

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    • debora 1 Dicembre 2019

      Condivido appieno cara Rossella che il Natale sia in primis tempo da regalarsi; anche se la mia personale battaglia contro l'”estinzione” dei nostri spazi e dei nostri blog è un impegno che spero di riuscire a protrarre oltre questi giorni e oltre ancora. Per questo mi riguarda trovo ancora un piacere intimo e assoluto a bazzicare tra quelle cucine (leggi pagine) che proprio non voglio abbandonare mai. Troppo amarcord? Che vuoi farci? Tutti noi architetti in fondo un po’ lo siamo… ;-))
      bacio Deb

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  3. Francesco 5 Novembre 2019

    Che amore, queste splendide giornate di ottobre, è il mese che più di tutti rappresenta l’Autunno,
    il cielo terso, il sole tiepido, quel clima dolce e perfetto, né troppo caldo, né troppo freddo, la sua luce cristallina, i suoi colori tra il giallo e il rosso, i viali coperti di foglie, la sua aria, la sua voglia di ripresa, ma anche di abbandono. E’ allora che si preparano dolci al cacao come i tuoi brownies,
    che, con la loro dolcezza ci ricordano che le vacanze estive ormai alle spalle e, nell’ancora lontano orizzonte…, il meraviglioso luccichio delle feste di Natale.

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    • debora 6 Novembre 2019

      Hai proprio ragione Francesco. Anche la tua, come la mia, è un ode all’Autunno: di sicuro una stagione meravigliosa e speciale.
      Un caro saluto

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  4. Annalisa 5 Novembre 2019

    Li adoro! Non vedo l’ora di provarli!
    Complimenti per il tuo sito, le ricette e le foto bellissime! 🙂

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    • debora 6 Novembre 2019

      Grazie Annalisa
      E’ un vero piacere averti qui, tra queste mura virtuali. Fammi sapere come sono venuti i brownies!!

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  5. Alice 5 Novembre 2019

    è sempre bello venire qui a leggerti e a guardare le tue bellissime foto. Una pausa dalla frenesia che ci circonda. E non avevo mai pensato alla distinzione tra abitudine e consuetudine…grazie! 🙂

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    • debora 5 Novembre 2019

      Alice grazie. Quando penso a chi passa da queste parti come a qualcuno che nel mio lavoro ritrova ristoro, piacere per la lettura e per lo sguardo (oltre che per il palato) sento di aver proprio combinato qualcosa di buono. Le tue parole mi fanno felice come una bimba.
      Ti abbraccio e grazie a te!!

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  6. Ilaria (campi di fragole per sempre) 1 Novembre 2019

    Che belle foto, luce netta e soffusa al tempo stesso…raccontano bene l’autunno con la sua affascinante malinconia…mi piacciono molto le tue composizioni…bello leggerti poi, le tue parole scivolano via leggiadre. Addento un tuo buonissimo brownies e ti mando un saluto 🙂

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    • debora 2 Novembre 2019

      Ciao Ilaria, è sempre un gran piacere vederti da queste parti e le tue parole credimi, sono molto gradite. Un abbraccio anche a te 😊

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