PLUMCAKE SALATO CON BEVANDA ALL’AVENA

La pianura pontina

Mi piace la pianura pontina: è ordinata, distesa, regolare. Coi suoi filari di pruni selvatici lungo le strade dritte e i fossi su ambo i lati delle vie così regolari. Se mi capita di passarci la mattina presto è polverosa di nebbia come la pianura emiliana, popolata solo di silenziosi braccianti che ne percorrono i solchi in biciclette sgangherate. E i filari della terra coltivata e coperta seguono precisi le loro griglie di coltivazioni. Tagliata a metà dalla via Appia, la pianura pontina si distende tra montagne basse e alti pini marittimi, popolata di case coloniali e vivai, ad attraversarla si va lisci, lenti, procedendo piano per assaporarne tutti gli odori di terra seminata mista a salsedine. Tutte le volte che mi capita di passarci penso che ne uscirò stanca e invece finisco per apprezzarne sempre un pezzetto o un dettaglio in più.

Mi piace cercare con lo sguardo il dorso disteso della maga Circe sul monte omonimo, contare le isole pontine all’orizzonte e immaginare quell’improvviso incurvarsi della via Flacca, quando non appena superata Sperlonga si finisce sulle coste irte e smeralde che portano a Gaeta e l’odore dei pomodori coltivati svanisce definitivamente tra quello delle onde.

Viaggi

Di questi percorsi che sono in fondo piccoli viaggi, ringrazio sempre il mio strampalato mestierare. Io e la mia auto siamo ormai una coppia fissa che viaggia in lungo e in largo tra le strade del Lazio con quel tanto di necessarietà che mi permette di superare colori e limitazioni. Ma mi accorgo che il desiderio di spingermi sempre un pochino oltre, diventa  ogni giorno più pressante e forte. Di tutte le libertà negate di questo periodo, dopo i cartocci di pesce e vino bianco ghiacciato al ristorante la sera, mi mancano da morire i viaggi, la libertà di imboccare una strada, che sia dritta o curva, col solo bagaglio della curiosità. Mi mancano i viaggi, il giro con il dito intorno al mappamondo, scegliere un agriturismo, un piccolo casale o una camera centralissima. Percorrere le strade con gli occhi attaccati al finestrino per non perdere neanche il minimo dettaglio e tornare indietro con le tasche piene di immagini, colori e sogni diversi.

Di tutto questo mi resta in questi giorni solo il mio muovermi lento e silenzioso attraverso la pianura Pontina, coi suoi filari di pruni selvatici ormai tutti germogliati e le sagome curve dei braccianti che vanno piano, in bicicletta, tagliando la nebbia e schivando camion. Fa ancora freddo al mattino, lungo la pianura pontina, l’umidità gonfia le serre al primo tepore e nel mercato ortofrutticolo di Fondi migliaia di cassette ricolme si scambiano, si vendono, si riempiono di stagionalità e profumo. Mi ci fermo ogni tanto, quel poco che basta per raccogliere da qualche chioschetto la frutta e la verdura, quella buona, quella che sa ancora di terra bagnata e sudore. Quella che sa, che sa di qualcosa.

Di ritorno o di passaggio

Spesso questi giri durano l’intera giornata e la pianura Pontina mi accoglie di ritorno o di passaggio da lunghe traversate di lavoro. Così per necessità e scelta porto con me il pranzo o lo spuntino che in genere è qualcosa di salato, facile da trasportare e soprattutto facile da digerire viste le innumerevoli ore trascorse al volante. Come questo plum cake con pisellini, prosciutto cotto e una deliziosa bevanda all’avena Céréal. Lo preparo la sera prima, chè freddo è ancora più buono, come tutte le torte salate, un paio di fette e via. Pronti per un nuovo piccolo giro consentito, che sia di ritorno o di passaggio, a sognare altre pianure da scoprire, oltre quella Pontina.

RECIPE

Dosi per uno stampo da plumcake da 26 cm

220 g di farina 0

15 g di lievito per torte salate

280 g di pisellini freschi, già lessati

120 g di prosciutto cotto a cubetti

80 g di Parmigiano Reggiano grattugiato

30 g di Pecorino Romano grattugiato

3 uova

100 ml di bevanda all’AVENA Bio Céréal

80 ml di olio di semi

Sale 1 cucchiaino

Pepe q.b.

Preparate due ciotole: in una unite tutti gli elementi secchi (la farina, il lievito, il sale, i formaggi grattugiati) e nell’altra riunite gli elementi liquidi (le uova, la bevanda all’avena e l’olio di semi). Mescolate velocemente con una frusta i liquidi e poi uniteli alle polveri. Amalgamate bene con una spotola o sempre con la frusta, fino ad ottenere un composto omogeneo. Preriscaldate intanto il forno in modalità statica a 180°. Unite al composto i pisellini già lessati e il prosciutto cotto a cubetti, mescolate per bene. Prendete uno stampo da plumcake, ungetelo bene lungo i bordi e poi versate al suo interno l’impasto così ottenuto. Livellate bene la superficie e infornate per circa 40 minuti fino a doratura. La prova dello stecchino andrà bene per verificare la cottura. Sfornate, lasciate intiepidire, tagliate e servite subito.

 

2 Comments

  1. Emanuela Lupi 9 Marzo 2021

    Io non amo tantissimo viaggiare…o meglio fare i viaggi lunghi, perché non amo preparare le valigie! però Deb ADORO andare in gita, quelle da una giornata, che ti porti il pranzo al sacco, oppure ti fermi in un ristorante/trattoria del posto ed infatti la prima cosa che ho detto a mamma è stata: “appena si può di nuovo, andiamo nell’aziendina delle bufale per prendere la mozzarella e la ricotta eh?!”… un viaggetto di un’oretta e poco più, tra le colline Umbro-Marchigiane, immerso nel verde… Ecco il mio ‘semplice’ viaggiare.
    Sei fortunata nel dover/poter percorrere, di passaggio o di ritorno, questo posto meraviglioso, mi hai fatto venire una gran voglia di farci un giretto pure a me, sai? così come questo golosissimo cake salato, che rifarò praticamente subito perché è soffice e morbido come piace a me e mamma… ed io adoro coccolare mamma con le cose che le piacciono di più dolci o salate.
    Grazie per avermi portata in questo posto fantastico e pieno di luce…
    Se decido di farci un giretto ti faccio un fischio eh?! che dici?! come lo vedi un pic nic assieme?!
    Un abbraccione enorme !
    ps: secondo me tua mamma è contenta di averv(t)i lì ..<3
    Buona serata.
    Manu.

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    • debora 25 Marzo 2021

      Manu! Finalmente eccomi a te! Perdona la lentezza di questa risposta, dovuta principalmente alla rapidità e freneticità con cui gli eventi degli ultimi giorni si stanno svolgendo. Ma come tu insegni è sempre bene fermarsi. Mettere il punto. Staccare. Ed ecco io riesco a farlo adesso in questo momento in cui posso risponderti.
      Sono come te, amo muovermi anche per piccoli tragitti, che poi a volte sono quelli che ti conducono alle scoperte più inaspettate e belle e sì, ringrazio molto il mio lavoro, che mi fornisce la giusta scusa per continuare a girarei a scoprire. Sarebbe bello, se un giorno potessimo tornare alla normalità di certe abitudini, incontrarci a metà strada. Le Marche non sono poi tanto distanti da me! E con l’occasione di un pic nic o della gita fuori porta finalemtne conoscere con gli occhi il tuo viso e il tuo sorriso e perchè no, anche la tua mamma.
      Quanto alla mia, qui comincia a faticare a reggere l’intero gregge, ma come dici tu, la sua contentezza prevale ed anche la mia, chè se non ci fosse stata lei, questo periodo così precario e duro sarebbe stato difficilissimo. Per cui viva le mamme e viva le Manu, che sono anch’esse un punto fermo.
      Ti abbraccio Deb

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