Le sirene
Vinicio Caposella
Le sirene
ti parlano di te
quello che eri
come fosse per sempre
le sirene
non hanno coda né piume
cantando solo di te
quello che eri
come fosse per sempre
le sirene
non hanno coda né piume
cantando solo di te
l’uomo di ieri
l’uomo che eri
a due passi dal cielo
tutta la vita davanti
tutta la vita intera
e dicono
fermati qua
fermati qua
Le sirene ti assalgono di notte
create dalla notte
han conservato tutti i volti
che hai amato e che
ora hanno le sirene
te li cantano in coro
e non sei più solo
sanno tutto di te
e il meglio di te
è un canto di sirene
e si sente nel rimpianto
di quanto è mancato
quello che hai intravisto e non avrai
loro te lo danno
solo col canto
ti cantano di come sei venuto dal niente
e niente sarai
create dalla notte
han conservato tutti i volti
che hai amato e che
ora hanno le sirene
te li cantano in coro
e non sei più solo
sanno tutto di te
e il meglio di te
è un canto di sirene
e si sente nel rimpianto
di quanto è mancato
quello che hai intravisto e non avrai
loro te lo danno
solo col canto
ti cantano di come sei venuto dal niente
e niente sarai
Le sirene sono una notte di birra
e non viene più l’alba
sono i fantasmi di strada
che arrivano a folate
e hanno voci di sirene
riempi le orecchie di cera
per non sentirle quando è sera
per rimanere saldo
legato all’abitudine
ma se ascolti le sirene
non tornarai a casa
perchè la casa è
dove si canta di te
ascolta le sirene
non smettono il canto
nella veglia infinita cantano
tutta la tua vita
e non viene più l’alba
sono i fantasmi di strada
che arrivano a folate
e hanno voci di sirene
riempi le orecchie di cera
per non sentirle quando è sera
per rimanere saldo
legato all’abitudine
ma se ascolti le sirene
non tornarai a casa
perchè la casa è
dove si canta di te
ascolta le sirene
non smettono il canto
nella veglia infinita cantano
tutta la tua vita
chi eri tu
chi eri tu
chi sei tu Mnemosynè
chi eri tu
chi sei tu Mnemosynè
perchè continuare fino a vecchiezza
fino a stare male
e già tutto qua
fermati qua
non hai più dove andar
le sirene non cantano il futuro
ti danno quel che è stato
il tempo non è gentile
se ti fermi ad ascoltarle
ti lascerai morire
perchè il canto è incessante
ed è pieno d’inganni
e ti toglie la vita
mentre la sta cantando
Con questa ricetta ho partecipato e vinto al contest del mese di maggio di Re-Cake 2.0
RECIPE
(stampo da 20 cm con bordi alti)
per la cake
200 ml di yogurt bianco
1 cucchiaino di lievito di per dolci
6 uova
220 g di zucchero di canna chiaro
150 g di farina di mandorle (o mandorle tritate finemente)
150 g di semolino
6 bacche di cardamomo
60 g di pistacchi + quanto basta per la decorazione
1 pizzico di zafferano
acqua di rose home made
100 ml di latte di mandorla
la buccia di un limone bio grattuggiata
per lo sciroppo
125 ml di acqua
125 g di zucchero di canna
acqua di rose home made
il succo e la scorza di un limone microfiltrato
per l’acqua di rose home made
2 rose da giardino rigorosamente non trattate
acqua distillata q.b.
qualche petalo di rosa essiccato (da erboristeria)
Preparare l’acqua di rose il giorno prima. Separare ogni petalo, tagliare via le parti danneggiate e quelle bianche dell’attacco al pistillo, sciacquare sotto acqua corrente. Metterle in un tegame insieme a qualche petalo essiccato e ricoprire con acqua distillata. Mettere su fiamma bassa e lasciar andare fino a ebollizione. Spegnere subito e lasciare riposare coperto per una notte intera. Girare di tanto in tanto, assicurandosi che ciascun petalo sia sempre coperto e perda il suo colore. L’indomani filtrare l’acqua e conservarla in un barattolo di vetro chiuso, in frigorifero.
Preparare la torta. Tritare finemente i pistacchi insieme alle bacche di cardamomo. Scaldare il latte di mandorla insaporito con lo zafferano e tenere da parte. In una ciotola montare lo zucchero con i rossi delle uova, fino ad avere una crema bella densa e consistente. Aggiungere la farina di mandorle ed il semolino, mescolando con movimenti lenti dal basso verso l’alto. Unire il lievito per dolci, i pistacchi e le bacche di cardamomo, la buccia di limone grattuggiata e continuare a mescolare. Montare gli albumi delle uova a panna ben ferma, incorporarli al composto, unire due cucchiai di acqua di rose e il latte tiepido con lo zafferano. Mescolare bene il tutto e riversare nello stapo precedentemente imburrato e infarinato.
Mettere in forno, modalità statica, a 180° preriscaldato e lasciare cuocere per circa 40 minuti. Vale la prova dello stecchino.
Preparare lo sciroppo. Unite lo zucchero con l’acqua, il succo di limone e due cucchiai di acqua di rose e portate a ebollizione. Lascaite addensare per qualche minuto, poi spegnere il fuoco e far raffreddare. Lo sciroppo si addensa maggiormente da freddo, per riuscire a fare una bella copertura, aspettare che sia copletamente freddo e poi spennellarlo sulla superficie della torta. Finere decorando con petali di rose, pistacchi e zucchero a velo.
[…] Ecco a voi la ricetta di Màdame’s kitchen. […]
sto letteralmente divorando la tua torta con gli occhi, io adoro l’acqua di rose ma non sono
brava come te che la prepari, io in genere ce ne ho sempre un flacone comprato nel frigo quindi capirai come amo questi dolci orientali che ultimamente, non so perchè, non mi era più capitato di fare. Aspetto venerdì che è il giorno fatidico per interrompere i buoni propositi di dieta 😉 e poi… non vedo l’ora di provarla!
E’ un dolce molto speziato, ma a me è piaciuto un sacco. Per l’acqua di rose, sai che invece io non sono riuscita a trovarla già pronta da nessuna parte?? Però, come ti dicevo la mia socia bellissima ha delle rose fantastiche per prepararla. A presto Tesoro e grazie per essere passata.
Grazie per aver giocato con noi 🙂
Grazie a voi, Ileana. E’ stato come sempre molto bello parteciapre al vostro contest!!