Con qualche giorno di anticipo rispetto all’arrivo ufficiale della Primavera è arrivato invece l’Inverno. Si sono scambiati di posto, non lo sapevate?
Un giorno si sono incontrati in gran segreto e si son detti:
Sai che c’è? Visto che tutti gli anni Estate e Autunno si scambiano di posto e nessuno gli ha mai detto nulla, quest’anno lo facciamo anche noi!
E così è stato. Mentre a Natale l’Inverno se ne stava tranquillo e beato in un villaggio Valtour alle Maldive, noi si festeggiava con il golfino di cotone e le infradito ai piedi e ci venivano le caldane di fronte ai cappelletti in brodo. A Gennaio sulle Alpi e gli Appennini invece di sciare si andava al pascolo insieme alle mucche della Milka; adesso invece, che ci sono 4 metri di neve su tutto il Nord Italia, non si trova più nessun albergatore disposto ad ospitarti perchè si son tutti suicidati visto il crollo turistico della stagione mancata.
Tutti gli alberi della mia città hanno già gemmato, fiorito e fogliato. Inutilmente.
Nelle vetrine dei negozi, finito il periodo dei saldi con bilancio negativo perchè nessuno ci pensava a comprarsi la lana mentre fuori c’erano 20 gradi costanti, si espone adesso la collezione primaverile. Inutilmente, anche qui.
La Comare Peppina divenuta famosa per avere coniato il detto popolare “Non esistono più le mezze stagioni” si sta suicidando anche lei. Perchè le mezze stagioni ci stanno eccome: solo che si comportano come nella Casa della Libertà: ognuna fa un po’ come ca – bip – gli pare!!
Sta facendo buio sempre più tardi e a brevissimo sarà Pasqua. Dato il freddo previsto, la pioggia costante e il vento gelido che soffia, credo proprio che finiremo col riempire il nostro cestino di vimini con caldarroste e bagnacauda, stenderemo la tovaglia rossa a scacchi di fronte al camino e lì faremo il nostro picnic di Pasquetta sorseggiando Vin Chaud e mangiando polenta coi ciccioli. Poi, quando a Giugno, finalmente, dopo aver smadonnato per il clima balordo dei prossimi 3 mesi, saremo pronti e impazienti di accogliere l’Estate, avremo preparato tutte le nostre belle valigie e già pagato le nostre agognate e costosissime ferie estive, arriverà l’Autunno e finiremo forse col suicidarci anche noi…
In questo bailam di temperature la mia cucina si adatta alle condizioni climatiche e provvede a realizzare un piatto tipico della cucina Emiliana che va gustato caldo caldo insieme ad un’abbondante porzione di salumi e formaggi: trattasi dello gnocco fritto.
Il Gnocco fritto, come direbbe un perfetto emiliano, è infatti uno dei piatti più longevi della loro cucina, nato dalla tradizione povera contadina, sempre attenta a non creare sprechi, che con questa ricetta recuperava le grandi quantità di strutto prodotto dalla macellazione dei maiali nel periodo invernale e lo riutilizzava nella preparazione di questa buonissima pasta di pane fritta.
Nella mia versione, lo strutto non è stato utilizzato però: non sia mai che quest’anno Estate e Autunno decidano di non scambiarsi di posto, vorrei potermene andare al mare e indossare il mio bikini storico senza troppo imbarazzo, per cui l’ho sostituito con dell’olio extra vergine di oliva.
(Come dite? Anche i salumi e i formaggi fanno ingrassare!?? Naaaa…….)
RECIPE
(dose per circa 30/40 gnocchi)
500 g di farina 0
80 ml di olio evo
10 g di sale
12 g di lievito di birra fresco
180 ml di acqua tiepida ( o birra o acqua frizzante a seconda dei gusti)
1 cucchiaino di zucchero
olio di semi di girasole q.b.
salumi e formaggi per servire
In una ciotola ponete il lievito di birra fresco e aggiungete 50 ml di acqua tiepida prelevati dalla dose totale. Fate sciogliere benissimo il lievito e poi aggiugente due cucchiai di farina, sempre tolti dalla dose complessiva. Mescolate fino a quando non avrete ottenuto una pastella molto morbida che lascerete riposare per una mezzoretta.
In una ciotola più grande unite il resto della farina con lo zucchero e create una fontana al centro; versateci la pastella a tempo debito e l’olio extra vergine di oliva. Unite infine la restante acqua tiepida nella quale avrete sciolto tutto il sale. Iniziate a mescolare prima con un cucchiaio di legno, poi riversate sul piano di lavoro infarinato e a mano impastate il tutto per almeno 10 minuti fino a quando non avrete ottenuto un panetto liscio e sodo. Lasciate lievitare coperto fino al triplicasi del suo volume in un luogo caldo e asciutto.
Quando pronto stendete la pasta con il mattarello. E’ importante che otteniate una sfoglia molto sottile, non più spessa di 2 mm, affinchè in fase di frittura il gnocco si gonfi e crei la bolla d’aria tipica della sua natura. Se avete la macchinetta per stendere la pasta usate quella altrimenti andate con olio di gomito come la sottoscritta. Appena pronta, con una rondella ondulata ricavate dei rombi di circa 6 x 8 cm e iniziate a friggerli, pochi alla volta, in una pentola capiente con abbondante olio di semi alla giusta temperatura. Rigirate lo gnocco non appena la bolla d’aria si sarà formata e lasciate dorare anche l’altro lato. Con l’aiuto di una schiumarola scolateli e lasciateli riposare su un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.
Servite ancora caldi accompagnati da salumi e formaggi. E’ usanza spaccarli a metà e farcirli a mo’ di panino, ma sono buonissimi anche da soli o con miele e confetture.
CERTO CHE NON LO POTEVI TROVARE IL MIO COMMENTO: NON LO AVEVO SEMPLICEMENTE INVIATO!!!
a PROPOSITO DI GNOCCO FRITTO DEVI SAPERE CHE è UNA DI QUELLE COSE CHE, NONOSTANTE LA MIA NON Più TENERA ETà, NON SONO RIUSCITA MAI A FARLO COME SI DEVE. d’ALTRA PARTE QUANDO CI SIAMO SPOSATI LA MAMMA DI dANILO SI è MESSA LE MANI NEI CAPELLI Perché SUO FIGLIO AVEVA DECISO DI PRENDERE IN MOGLIE UNA CHE NON SOLO NON SAPEVA ANDARE IN BICICLETTA, MA CHE ADDIRITTURA NON SAPEVA STENDERE LA SFOGLIA!!! quindi ANCHE LO GNOCCO PER ME è STATO UNO SCOGLIO. l’ULTIMA VOLTA CHE L’HO FATTO è ANDATA UN PO’ MEGLIO E dANILO HA DETTO CHE ERA PERFETTO!! pERò ORA VOGLIO PROVARE LA TUA RICETTA. bACI
Si è proprio vero queste stagioni non si capiscono più! Questo inverno è sembrato un lungo autunno e non mi stupirei se ad aprile le nostre montagne si dovessero coprire di neve…qualcosa di simile allo gnocco fritto, io che sono vegetariana, l’ho mangiato per la prima volta con lo stracchino a Firenze, dove li chiamavano topini. Una vera bontà! E i tuoi gnocchetti mi hanno fatto pensare a quel momento….che fame!
Montagne…cara MImma, ma tu e Marta, di quale parte della mia bella Sicilia siete? Catania o Palermo o giù? Guarda un po’ se non finisce che abbiamo gironzolato dalle stesse parti…
Oddio muoro! E’ esattamente la descrizione stagionale che ci accompagna da oramai due anni, e se c’è una cosa che mi fa impazzire sono i pantaloni culotte a mezzo polpaccio di seta a rigoni abbinati alle camicette in chiffon con borsine color corallo e… annessa commessa che si lima le unghie perchè anche volendo cosa vuoi che possa vendere? hahahahahhaha, facciamoci lo gnocco fritto va, che è una cosa che A-DO-Ro in tutte le stagioni e non delude mai e non mi obbliga a sospiranti attese da sindrome di “raggio di sole come ti vorrei…”
Pantaloni culotte a mezzo polpaccio …. sono piegata in due dalle risate!! Ne approfitto per ribadire che sono stata felicissima di averti conosciuta de visu e spero che capiteranno presto altre occasioni, anche per farci quattro risate insieme!
Bacio
È già proprio così! Proprio per questo anche i nostri ultimi pasti si stanno facendo più sostanziosi….la prova costume ci sembra talmente lontana che ci concediamo ancora qualche sgarro^^ come resistere di fronte a questo gnocco fritto ?? Un aperitivo coi fiocchi, ci accomodiamo nella tua cucina con un bel boccione di vin chaud che dici? Bellissime foto come sempre!!
Laura, Sara però venite veramente eh!! Io vi aspetto qui a Roma, quando volete!! Grazie belle fanciulle per i vostri complimenti.
Bacetti a cascata
Mi hai fatto ridere di gusto con il tuo racconto di queste pazze stagioni ! Io sono stata a correre questa sera e si diceva, per l’appunto, che questa era la serata più fredda di tutto l’inverno, quando in teoria fra circa dieci giorni dovrebbe arrivare la primavera! Secondo me la tua teoria, riguardo alla riunione segreta fra inverno ed estate per farci ammattire è più che fondata. Comunque consoliamoci pensando che in effetti è finalmente arrivato il periodo dello gnocco fritto! Anche se in verità per me è sempre un buon momento per lo gnocco fritto. Quando vivevo a Bologna ho fatto scorpacciate di gnocco fritto, o meglio di crescentine, con il super pesto, che mi faceva impazzire, salumi e formaggi anche a giugno e luglio. Altroché è sempre il momento per lo gnocco fritto lo ribadisco. I tuoi poi son perfetti, invitantissimi.
Un abbraccio e buona serata
Hai ragione Elisabetta: a Bologna si chiamano crescentine. Ma io con il pesto non le ho mai assaggiate e ti ringrazio per l’ottimo spunto. Felice di averti avuta qui con me.