“There is freedom waiting for you,
on the breezes of the sky,
And you ask “What if I fall?”
Oh but my darling,
What if you fly?”
― Erin Hanson
Difficilmente condivido sui social i miei stati d’animo più profondi. Esattamente mai. Rimango e rimarrò a lungo quel genere di persona che preferisce una sana confidenza vis à vis con un’amica o col compagno per raccontarsi e confrontarsi, o che sceglie di lasciarsi andare attraverso uno sguardo o un gesto.
Però oggi l’occhio mi è caduto sulle parole di questa poesia che da quando è nato il blog, accompagnano silenti, ma espressive ogni mio racconto, ogni mia ricetta ed ogni mio scatto. Così mi è venuta voglia di raccontarvi perchè le amo e perchè le sento così mie.
Col passare degli anni mi sono convinta, infatti, che nella vita, le persone che ci hanno fatto soffrire, anche tanto, meritino per assurdo tutti i nostri ringraziamenti. Suona strano, utopistico e perfino troppo smaccatamente ecumenico: ma son certa che sia così. Riflettendoci bene, vendetta e rancore sono inutili e volgari. Se, una volta passato il giusto tempo invece, ci si sofferma a riflettere sul come si sia concesso a quelle stesse persone di farci soffrire o feririci, si comprende che c’era in primis qualcosa non andava in noi. Il loro colpirci non è stato altro che un mezzo per metterci di fronte a quelle che erano le nostre manchevolezze, i nostri punti deboli. Forse eravamo assopiti su rapporti stantii e sedentari o forse eravamo convinti che non ci fosse più nulla per cui combattere, sentirsi vivi; offrendo per primi il fianco molle delle nostre debolezze, rinunciando a sogni e desideri.
Inutile poi arrogarsi il privilegio di sentirsi superiori a chi ci ha fatto stare male: di quest’acqua non ne bevo è un lusso che nessuno dovrebbe concedersi! Tutti noi abbiamo sofferto e fatto soffrire. Eppure, se c’è stato un momento in cui abbiamo avuto la forza di riprenderci e riabilitarci dopo tutte le difficoltà patite, allora siamo necessariamente anche diventati migliori. Se dallo sconforto siamo riusciti a rinnovarci, riscoprirci, ri-proporci, scomponendoci e ricomponendoci in chiave nuova; allora è lì che abbiamo veramente vinto le nostre battaglie, anche quelle contro i punti fragili della nostro essere.
Ma, non avremmo mai potuto farlo se non ci fosse stato qualcosa o qualcuno da combattere: perchè le ali ti accorgi di volerle usare, purtroppo, solo quando sei rinchiuso in gabbia. E nonostante la paura, che sempre ci segue, è la voglia di volare che deve spingerci verso nuovi orizzonti. Sempre.
Questo blog è un bel modo di volare alto, insieme a tutte le passioni che nel tempo mi stanno rendendo una persona migliore.
RECIPE
(dosi per 4 persone)
70 ml di caffè espresso
300 ml di panna fresca da montare
2 cucchiaini di nutella
4 cucchiaini di zucchero semolato
cacao amaro in polvere per decorare
cannella per aromatizzare.
Preparare il caffè con la moka. Versate in una ciotola, unite lo zucchero semolato e la nutella e mescolate bene fino al completo scioglimento degli ingredienti. Riponete in frigorifero fino al completo raffreddamento.
Prendete la panna e con le fruste al massimo della velocità cominciate a montarla. Deve risultare ben soda e gonfia, unite poi la miscela di caffè e zucchero poco alla volta, con movimenti delicati affinchè non si smonti il tutto. Continuate a montare, poi trasferite in freezer per un’ora. Tirate fuori, montate nuovamente con le fruste elettriche, poi servite al vetro con una spolverata di cacao amaro in polvere o un ciuffetto di panna.
Potete aromatizzare il vostro caffè prima di unirlo alla panna con la cannella o con un po’ di liquore, il tutto a vostro piacimento.
Da quando ho scoperto il tuo blog sono rimasta stregata dal potenziale di una descrizione, di un’immagine.. al punto che mi hai convinta ad aprire un blog tutto mio qui, ci vorrà costanza e tanto impegno ma sono sicura ne varrà la pena. Piacere mio di averti conosciuta. PS. Condivido in pieno la riflessione personale..e la ricetta. Tutti i tuoi post sono un attentato al mio diet plan post-allenamento ma anche una piacevole distrazione. Ti seguo e inserirò tra blog che seguo..appena capisco come destreggiarmi qui! Un abbraccio.
Simona
Cara Simona, mi lusinga moltissimo questa tua decisione!!! Mi raccomando allora tienimi aggiornata. Non appena lo avrai aperto verrò subito a trovarti, con immenso piacere… Vedrai aprire un blog ti darà molte, ma molte soddisfazioni! Ti abbraccio anch’io!
oltre al fatto che la crema di caffè è per me un irrinunciabile piacere estivo…bè, le tue parole colpiscono al centro del mio cuore, vere come non mai anche per la mia piccola rocambolesca esistenza!
Valentina cara è bello sapere che le nostre rocambolesche esistenze ci conducono ad un punto di vista condiviso!! Sono felicissima che tu sia passata. Un abbraccio
è la voglia di volare che deve spingerci verso nuovi orizzonti, potrei farne un adesivo da attaccare al muro da quanto mi identifico in questa frase. E riflettendo sul senso del percorso che avanza e non si ferma, sulle tristezze lasciate e le gioie ancora da vivere, mi berrei una bella cremina al caffè.
Attacca l’adesivo, ma poi sbrigati a raggiungermi che la crema ti aspetta. Ed io con lei. E non per rattristarci, ma per scambiare quelle famose chiacchere vis à vis con un’amica cara…