CONFETTURA DI FICHI E MENTA SELVATICA

A settembre succedono giorni di cielo sceso in terra. Si abbassa il ponte levatoio del suo castello in aria e giù per una scala azzurra il cielo si appoggia per un poco al suolo.

Erri De Luca

Settembre

Oggi i vetri finalmente si bagnano di pioggia. La temperatura è scesa, come il crepuscolo che anticipa la notte, e la frescura si è impossessata del giorno. É Settembre inoltrato ed io sono da poco rientrata. Ho la testa ancora svuotata e la pelle colorata dalle vacanze. Avevo lasciato alle mie spalle un giardino inaridito dall’afa e invece l’ho ritrovato gonfio di fichi, erba nuova e qua e là molti cespugli di menta selvatica. É stato per me, il più bello dei bentornati.

Settembre mi piace. Mi accoglie con la sua nostalgia estiva mentre torno da un paese straniero in cui le montagne hanno spesso la testa fra le nuvole (come me) ed è carico di promesse, come ogni grappolo d’uva che pesa ciondolante sui tralci delle vigne. Ci sto comoda, nei suoi giorni ancora lunghi di sole, anche se per poco: ci sto comoda come fosse il mio paio di jeans preferito. Ed è per questo forse che decido spesso di inaugurarlo altrove.

Miele, origano ed ospitalità

Nel posto da cui torno, la cosa più bella sono i chioschi lungo la Statale. Ci puoi trovare di tutto: miele, origano, salvia e tisane per le coliche, olio di iperico, fiori di camomilla, collane di fichi essiccati e tutti, tanti volti gentili, dal più anziano al più giovane. Qui l’ospitalità non si vende, ma si elargisce ogni giorno, in ogni angolo e casa del paese, ad ogni turista. Si regala nei sorrisi,  nelle parole in italiano stentato, negli attraversamenti incauti della gente lungo le strade, nella confidenza con cui loro stessi si raccontano e nel modo non sempre riuscito di cucinare un piatto di pasta.

Tutto è come sembra, in Albania: i tramonti, gli scorci sulla Grecia in lontananza, che poi è molto vicinanza; gli autolavaggi ad ogni angolo di strada ed il silenzio del vuoto, in quei chilometri e chilometri di costa dove non si trova null’altro che mare blu e ciottoli di sabbia bianca. Le altalene sono grandi e hanno piedi bagnati per poter oscillare meglio e toccare sia cielo che mare. Gli animali viaggiano liberi lungo le stesse strade percorse a piedi o in bicicletta o su carretti affollati, tra mucche, asini e tartarughe. E poi si può traghettare ai confini di un tempo che fù, su una zattera mobile che unisce con lentezza passato e presente, solo tramite funi e pesanti tiranti.

É Settembre e in Albania adesso, tutto è vuoto, semplice, libero: popolato solo dal vento che monta presto fin dal mattino a increspare le onde limpide del mare e i pochi, residui, bagnanti.

É Settembre e qui da me invece tutto è pieno, rigoglioso, affollato. Come l’albero di fico o i cespugli sparsi di menta selvatica. Ho lasciato le valigie ancora gonfie sulla porta di casa e sono corsa via a raccogliere tanta bellezza con l’unico intento di volerla conservare. Per questo sono qui: ho qualche barattolo di confettura in mano e un pugno di appunti di viaggio tutti da condividere.

RECIPE

dosi per 2 barattoli da 335 grammi

600 g di fichi (peso netto senza buccia)

200 g di zucchero

1 limone  (buccia + succo)

1 rametto di menta selvatica

Sbucciate i fichi privandoli della loro pelle esterna, tagliateli a pezzi grossolani e adagiateli in una ciotola con la buccia tagliata a strisce del limone, il suo succo filtrato, lo zucchero e qualche fogliolina di menta selvatica ben lavata. Mescolate bene, coprite con pellicola e lasciate marinare i fichi per 4 h. Trascorso il tempo di marinatura trasferite il composto di frutta in una pentola, eliminando solo le bucce di limone. Cuocete a fiamma bassa per 1 ora circa, girando e monitorando sempre la vostra confettura. Non lasciate il pentolino incustodito sul fuoco. Abbiate cura, soprattutto dopo la prima mezz’ora, di girare costantemente in modo che lo zucchero non si attacchi sul fondo. A quel punto, togliete i residui di foglie di menta, e passate con un frullatore ad immersione il composto fino ad ottenere una crema più liquida e senza pezzi. Se risulta troppo liquida, riponetela sul fuoco e lasciate addensare a fuoco lento per ancora 20 minuti. Altrimenti riducete il tempo a circa 5 minuti.Per avere la consistenza giusta il composto deve fare la goccia ma non deve essere liquido quando si raffredda. Con la confettura ancora bollente, riempite i vasetti sterilizzati fino a mezzo centrimetro dal bordo, chiudete con tappo e capovolgete a testa in giù in modo da creare il sottovuoto. Lasciate riposare fino a quando non saranno tiepidi, poi conservate ed usate all’occorrenza.

2 Comments

  1. rossella 15 Settembre 2022

    Allora eccomi, ero venuta qui per dirti una cosa, ok vabbè un paio, poi sono stata totalmente catalizzata dai mobili della cucina (li cerco disperatamente di quel genere ma non so dove sbattere la testa ;)) e credo dovrò scriverti in privato 😍

    Cose che si possono invece scrivere qui:
    1. alzatina uguale sicuramente anche tu ne possiedi due misure 😉
    2. eh niente, volevo dire che in Francia questa estate entravo nei super e prendevo di base OGNI VOLTA un vasetto DI QUELLI ma non perdi servisse la marmellata (sì, buona eh?), ma per il vasetto.

    (spoiler: vasetti uguali + alzatine uguali = passami la soffiata per i mobili della cucina?)

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    • debora 17 Settembre 2022

      Buondì Ross,
      come le nostre conversazioni e i vocali hanno testimoniato finora, noto con piacere che siamo accomunate della stessa malattia cromatica-architettonica-foodbloggeristica!! Sapessi in termini di tempo quanto ho spesso in idee, ripensamenti, progetti, ricerche, valutazioni, prove notturne, diurne, giri per la casa con la bussola in mano alla ricerca della giusta esposizione?? Robe da matti, che solo chi come me e te è affetto dalla stessa mania può comprendere. Però trovo che sia stata la parte più divertente di tutta la progettazione dell’intera casa e alla fine ho fatto in modo che qui, ogni angolino della mia nuova maison sia fotografabile e ritraibile portandosi dietro i giusti vasetti e la giusta alzatina!!
      Temo quindi che ne vedrete ancora delle belle, mentre io già sogno di modificare gli scuri di casa e le soglie delle finestre per averle come le tue!
      Baci

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