PANNA COTTA AI FRUTTI DI BOSCO CON COULIS DI MORE

Non se ne può proprio più! Capisco che questo non è il luogo per certe riflessioni, ma credetemi, sono giunta al limite della sopportazione. E se non siete preparati a certi discorsi, vi sconsiglio caldamente di proseguire con la lettura. Non voglio discussioni sterili su questo blog e neanche false ipocrisie…

Ci sono razze più o meno fastidiose che insidiano il nostro popolo, ma quella di cui vi parlerò oggi è la peggiore. Sono qui per dirvi che andrebbe completamente sterminata. Gas-ata. Uccisi tutti: maschi e femmine, giovani e adulti. Schiacciati come insetti. La loro esistenza su questa terra non ha alcuna logica motivazione. Dobbiamo liberarcene.

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FROLLINI CON MIELE E ARANCIA

Chi di voi non ha mai detto almeno una volta, taglia la torta tu chè sei architetto, scagli la prima pietra.

Cominciamo col chiarire subito che noi architetti non siamo poi così precisi e meticolosi come spesso ci immaginate. A differenza degli ingegneri, maniaci del rigore e delle certezze assolute o dei geometri, professori del faccio il minimo indispensabile e volemose bene, noi architetti viviamo nel limbo indefinito e impreciso che si potrebbe definire la Creatività Consapevole. In tale limbo non esistono regole o leggi, se non quelle dettate dal nostro estro e dal nostro umore.

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PETITES QUICHES CON ASPARAGI VIOLA, PRIMO SALE E POMODORINI

Cambiare, mutare, re-inventarsi ogni volta.
I bivi di fronte ai quali ci si ritrova nel proprio percorso di vita sono tanti. Le svolte arrivano, lungo il rettilineo: a volte sono chiare, lapalissiane, altre sono sfuggenti, sommerse e avvengono con lentezza e quasi incoscienza.
Quest’ultime sono quelle che preferisco, soprattutto quando non sono dettate dal mio stesso desiderio di cambiamento. Le altre, adesso, mi spaventano. Nonostante mi ritenga una persona in continua evoluzione, comincio a faticare di fronte alle svolte improvvise, ai cambiamenti dell’ultima ora e la mia innata voglia di rimboccarsi le maniche per pilotare il cambiamento in itinere, temo si stia esaurendo.

MUFFINS SALATI AL PESTO DI PISTACCHI E MIELE

[…] che fretta c’era, maledetta Primavera, che fretta c’era…
(Loretta Goggi)
In questi giorni primissimi di primavera, sembra che un insano buonismo e risveglio dei sensi abbia colpito la stragande maggioranza delle persone. Tutti a tirar fuori dal cilindro coniglietti rosa e rami di ciliegio. Tutti a osannare l’arrivo della bella stagione, dei prati fioriti, delle tremule margherite bianche su cui adagiarsi per un bel pic nic.

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