CROSTATA CON MARMELLATA DI ARANCE E CREMA FRANGIPANE

Dalle suffragette alle foodbloggers.

Da quando ho aperto questo spazio, ho avuto modo di conoscere meglio e sotto una diversa angolazione, il mondo del food-blogging e delle sue protagoniste femminili. Premesso che non sono mai stata quel genere di donna pronta, ogni piè sospinto, a lanciarsi in battaglie di stampo femminista o a reclamare una qualsiasi inutile superiorità di questa metà del cielo, non posso negare di essere rimasta conquistata e colpita dal grado di emancipazione, indipendenza e maturità artistica raggiunta dalla maggiorparte delle foodblogger che conosco. Di fatto sono rimasta affascinata dallo stravolgimento che ognuna di loro, a suo modo e con le proprie peculiarità, ha operato del ruolo della donna intesa come emblema del focolare domestico.

Facciamo insieme una sorta di piccola analisi sociologica, vi va?
Da sempre il ruolo della donna all’interno della società ha dovuto affrancarsi da stereotipi e clichè che la volevano e rappresentavano in un determinato modo e in nessuna maniera diversa. Le foodblogger cos’hanno fatto invece? Incosciamente o volontariamente hanno giocato di furbizia: partendo proprio dall’immagine più gettonata che le avrebbe volute relegate a casa, col grembiule al collo e il mattarello in mano, forti delle proprie doti culinarie, hanno saputo reintrerpretare e rivoluzionare a tal punto questo ruolo da riuscire a nobilitarlo, scardinarlo e riempirlo della carica eversiva degna di una suffragetta.
La maggiorparte delle foodblogger che conosco, sono donne comuni e straordinarie al tempo stesso. Sono donne che lavorano o che hanno trasformato questa passione in un vero e proprio lavoro; sono mamme, sono figlie, sono amiche. Sono donne colte che scrivono post godibilissi, pieni di spunti e di ironia, di riflessioni degne di nota. Sono brave cuoche o eccellenti pasticciere, sono donne che il Panettone a Natale lo fanno in casa (sì sì ci mettono 3 giorni, ma questo qui non conta) con la stessa dignità e cura con cui preparano a mano la merenda per i propri figli. Sono donne che viaggiano e attraverso le loro ricette raccontano di mondi lontani o sono donne che si affacciano alla finestra e sanno cogliere la bellezza di una ramo fiorito proprio sotto casa loro.
Molte di loro sono diventate fotografe eccellenti, tanto che spesso si fa fatica capire se siano scatti professionali o il frutto della bravura e del gusto delle singole. Sono donne che si confrontano tra loro, sono donne che condividono esperienze e ricette, sono donne che coniugano tutto questo con i ritmi non sempre lievi e facili della loro vita e delle loro famiglie. O almeno ci provano. Sono donne che guardano avanti, si espongono, si mettono in discussione.
Sono ben conscia che non sia tutto oro quello che luccica, ma quello che arriva, al di là dello schermo è quasi sempre altrettanto luminoso e abbagliante e degno di nota. Per cui, con il cuore in mano e in ordine sparso (non fatemi pentire di essere donna però eh?! – siete tante e non mi andava di mettervi in ordine alfabetico -) dico: chapeau.
Chapeau a Monique, Laura, Assunta, Maddalena, Giovanna, Sabrine, Ida, Valentina, Mimma e Marta, Daniela, Gabila, Enrica, Silvia, Monica, Paola, Mary, Marilisa, Tiziana, Lara, Sara, Giovanna, Kiara, Annalisa e poi ancora chapeau a Donatella, Sara e Laura, Barbara, Laura, Giulia, Eleonora, Elisa, Lisa, Marianna, Ketty, Elisabetta, Sonia, Simona, Erika e a tutte quante le altre che per distrazione o ignoranza non ho nominato … Fiera dell’immagine di donna ai fornelli che avete con passione e dedizione saputo regalarci.
RECIPE
(dosi per uno stampo da crostata da 20 cm)
Per la frolla
300 g di farina 00
1 uovo intero
1 tuorlo
80 g di zucchero di canna chiaro
100 g di burro a temperatura ambiente
Per la farcia
150 g di farina di mandorle
2 uova piccole
120 g di burro
120 g di zucchero semolato
un barattolo di marmellata di arance amare fatta in casa
(per me quella buonissima realizzata da Paola)
Preparate la frolla amalgamendo bene insieme tutti gli ingredienti. Iniziate lavorando con un cucchiaio di legno, finite aiutandovi con le mani e formando un panetto compatto e liscio. Avvolgetelo nella pellicola e lasciatelo riposare per un’ora in frigorifero.
Nel frattempo preparate il ripieno: montate con le fruste elettriche lo zucchero con il burro, poi unite le uova una alla volta avendo cura di inserire il secondo solo quando il primo sarà completamente inglobato. Unite poi la farina di mandorle setacciata e continuate a girare con un cicchiaio fino a quando non si saranno amalgamati bene tutti gli ingredienti.
Stendete 3/4 della frolla su un piano leggermente infarinato con uno spessore di circa 1/2 cm. Poi adagiatela sullo stampo, tirando un po’ su il bordo laterale e bucherellatela con i rebbi della forchetta. Distribuite alla base della vostra crostata uno strato sottile di marmellata di arance (non fate come me che ho esagrato ed è uscita tutta in fase di taglio) e poi versateci sopra la crema frangipane livellandone la superficie. Ultimate decorando a intreccio con il resto della frolla che avevate messo da parte.
Infornate a 180° in modalità statica nel forno preriscaldato e cuocete fino a doratura della frolla. Sfornate, lasciate raffreddare su gratella e spolverate a piacimento con lo zucchero a velo.

8 Comments

  1. sandra pilacchi 22 Marzo 2016

    ciao Debora, sono capitata sul tuo blog come sempre, per caso. mi sono soffermata davanti alle foto, bellissime, davvero. sono stata attirata dalla crostata perchè sono una appassionata di crema frangipane: la ricetta è uno splendore, le foto sono stupende, profonde, interiori.
    il tuo post poi è veramente bello. vero.
    non è tutto oro quello che luccica, verissimo ma quante di noi blogger sono persone bellissime che magari mai avremmo incontrato non avendo intrapreso questa allegra passeggiata nel web?
    che dire, piacere di averti trovata, oggi sei la mia nota positiva nella giornata.
    grazie
    Sandra

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    • debora 22 Marzo 2016

      Sandra grazie, le tue parole mi lusingano…ed hai proprio ragione: una cosa che apprezzo molto di questa “”rete”” è la possibilità che ci offre di conoscere, incontrare, seguire, persone belle e brave.
      Anche per me è un vero piacere averti trovata.

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  2. Ma ma….c’è pure il nostro nome, leggiamo bene? 😀 Debora sei un tesoro oltre che una grande fonte d’ispirazione, avresti dovuto autocitarti!! Grazie per questa piccola grande sorpresa! Di solito il nome “”foodblogger”” non ci piace molto, ma descritto attraverso le tue parole ci garba eccome!!E ora ci fiondiamo su questa crostata bellissima mentre ammiriamo la luce speciale delle tue foto!

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    • debora 5 Marzo 2016

      Belle fanciulle, sono io che vi guardo con molta ammirazione e stima, care le mie pancettine kitchen addicted (così va meglio?))…<3

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  3. Mimma 4 Marzo 2016

    carissima Debora, che sorpresa enorme vedere scritti qui i nostri nomi! la tua definizione donna e di foodblogger è decisamente la più cara che potessi darle, e noi ci sentiamo lusingate, ma che diciamo, onorate!, di essere ritenute degne di tali affermazioni. Talvolta ci sentiamo un po’ estranee dal mondo delle foodbloggers o ci capita di sottovalutarci parecchio, ma quando leggiamo post come questi ci rinvigoriamo e ci sentiamo orgogliose di avere delle “”colleghe”” tanto genuine. Della crostata, che dire? Le foto ci fanno sognare…

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    • debora 4 Marzo 2016

      Cara Mimma, avervi qui è per me un grandissimo piacere…credimi! E sono felice che le mie parole, che volevano essere di stima ed elogio, siano giunte fino a voi.

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  4. marilisa 4 Marzo 2016

    Mi hai nominata … Sono stata nominata… non posso crederci… sono incredula… non pensavo … ho perso i punti di domanda dalla tastiera.. aiuto..
    Come posso ringraziarti (punto di domanda). Io ringrazio te, per il tuo amor verso il cibo, per la tua passione che ogni giorno mi rendi partecipe. Grazie dal cuore Debora

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    • debora 4 Marzo 2016

      Ahahahah vedi che era una serissima analisi sociologica la mia, anche se scritta dall’ultima delle foodblogger…non una nomination agli Oscar.;-))… scherzi a parte, grazie a te Marilisa!

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